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di Gi Elle

Fine settimana con il teatro in numerose località del Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto nella Destra Tagliamento come dimostra la carrellata che proponiamo. Ecco, pertanto, in dettaglio di che cosa si tratta.

Kafka e “La Scimmia”

CASARSA – Nuovo appuntamento con la rassegna di prosa al Teatro comunale Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, curata dall’Ert Fvg in collaborazione con il Comune. Domani, alle 20.45, in scena “La Scimmia”, di e con Giuliana Musso ispirandosi a Franz Kafka. Supervisione drammaturgica Monica Capuani, musiche originali composte ed eseguite da Giovanna Pezzetta, produzione La Corte Ospitale. La scimmia nasce nel 1917 da Franz Kafka ed è il racconto di come gli individui si siano adattati ai modelli proposti dai nazionalismi con un sistema culturale violento, dominante e pericoloso. Unica sopravvissuta ad una battuta di caccia, la scimmia abbandona la vita nella foresta, dimentica se stessa per sopravvivere alla violenza, si adatta imitando gli umani, imparando il linguaggio e rinunciando all’esperienza e alla chimica del proprio corpo. La perdita di sé, dell’autenticità e della coerenza coincidono con la conquista della razionalità che reprime i bisogni primari dell’individuo. Il monologo è il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di se stessi e del proprio sentire nel corpo; è la descrizione dell’iniziazione alle regole del gioco del patriarcato, che impone l’abbandono all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Il parallelo tra la scimmia e l’uomo sottende il percorso della rinuncia che è drammatica, perché senza la voce interiore come si può esprimere l’intelligenza empatica che è indispensabile alla sopravvivenza? I biglietti saranno in vendita in Teatro dalle 20. Platea interi 18 euro, platea ridotti 16, balconata 10.

“Tartufo” pieno di humor

PORDENONE – Un grande classico, e una grande metafora, un’immortale battaglia tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia: domani e sabato (ore 20.30), e domenica (ore 16.30) approda per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Verdi di Pordenone, dalla sua inaugurazione, “Tartufo”: l’ultima rappresentazione del capolavoro di Molière risale, infatti, al 1987 in una storica versione con Gastone Moschin. Adesso, invece, è la volta della produzione dell’Associazione Teatrale Pistoiese che propone questo perfetto meccanismo teatrale pieno di humor nella versione di Roberto Valerio che lo rilegge in chiave moderna, ma nel rispetto del testo tradotto da Cesare Garboli. Ad interpretare l’arrivista Tartufo è un efficace ed incisivo Giuseppe Cederna capace di restituire al personaggio tutta la sua oscura ambiguità mentre al regista tocca la parte dello sprovveduto Orgone. Elmira con il suo potere enigmatico, la sua complessità evasiva, la sua apparente sottomissione, vera potenza della commedia, l’unica in grado di sconfiggere Tartufo, è interpretata da una convincete Vanessa Gravina.
«Portiamo sulla scena l’esistenza umana attraverso la rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari» spiega il regista Roberto Valerio. Lo spettacolo è proposto in abbonamento nei percorsi Blu, Libero, Fidelity Gold e Fidelity Platium per il venerdì; Giallo, Arancio e Libero per il sabato; Verde e Libero per la domenica: in concomitanza con la replica domenicale (ore 16.30) torna Happy Kids, con il laboratorio per bambini dai 4 ai 10 anni “I viaggi fantastici di Prospero”, un caleidoscopio di personaggi, viaggi fantastici, incontri improbabili, magie e spiriti gentili per un avventura che racchiude il mondo teatrale di Shakespeare. Info e biglietti www.comunalegiuseppeverdi.it.

Trent’anni di Papu

PRECENICCO – Trent’anni di teatro alle spalle. Di spettacoli su palchi prestigiosi e su quelli traballanti delle feste popolari, di serate nelle tv locali e nazionali e di partecipazioni in set cinematografici, trent’anni passati fra le invenzioni di gag, diventate poi famose, e la ricerca di storie vere, drammatiche e divertenti, che hanno poi raccontato da attori-autori comici, sensibili e disincantati. Da tutto questo tempo insieme per scoprire ”l’artigianalità alta e preziosa del teatro”. Sono I Papu, al secolo Andrea Appi e Ramiro Besa, un duo comico, davvero spettacolare, che non finisce più di stupire e, per questo, è forse il più amato del Nord Est. Sabato, alle 21, al Teatro Comunale di Precenicco, I Papu presenteranno il loro ultimo lavoro: A che punto è la rotta? E’ “una specie di pausa-caffè tra il bilancio consuntivo e quello preventivo della nostra vita, sempre più soffocata da lacci e lacciuoli, stage e tirocinii, password e username. E’ la descrizione deformata di una società abituata a prendersi un po’ troppo sul serio, immersa nelle convenzioni e perennemente ondeggiante tra rimpianto e preoccupazione. Uno specchio ridondante con l’ambizione di mostrarci la realtà in modo divergente, ironico e distaccato “. Nel 2020, I Papu ancora c’ azzeccano con le loro opere comiche. Era inevitabile: fatto trenta, si fa trentuno. (s.b.)

Bartezzaghi a Leggermente

SAN DANIELE – Nuovo imperdibile appuntamento targato “Leggermente”, il 22 e 23 febbraio. “Conosco ergo sum (?). Giulio Camillo e il Teatro della Memoria”, questo il titolo della due giorni (organizzata con il sostegno di Regione Fvg, Comune di San Daniele, Civica Biblioteca Guarneriana, Fondazione Friuli) che porterà nella cittadina collinare niente meno che Stefano Bartezzaghi, enigmista, giornalista e scrittore italiano. Con lui Paolo Patui e Mario Turello si confronteranno sul grande tema della manipolazione del sapere anche attraverso l’analisi della controversa figura di Giulio Camillo, padre del Teatro della memoria: «Innanzitutto spiegheremo cosa ci ha spinti a organizzare un progetto tanto particolare – ha sottolineato Patui -. Grazie a Mario Turello, forse il più importante biografo di Giulio Camillo, cercheremo di delineare la figura dell’erudito friulano, le sue intuizioni, ma anche alcuni aneddoti che contribuiranno a scoprire aspetti affascinanti della sua personalità». In quanto all’ospite della serata, Stefano Bartezzaghi, Patui ha precisato: «Ci racconterà come ha conosciuto la figura di Giulio Camillo (grazie al suo grande maestro Umberto Eco). Con la consueta ironica leggerezza spiegherà il fascino dell’ars combinatoria, che mette assieme numeri e lettere, destini e significati dell’esistenza, come lo stesso Camillo amava dimostrare». Si comincerà quindi sabato 22 febbraio, alle 16.30 (fino alle 21), alla Chiesa della Fratta con l’inaugurazione di “Le dirai marte o metallo”: installazione multimediale interattiva (a cura di Zeroidee). Sempre sabato, ma dalle 18, alla Biblioteca Guarneriana Antica è prevista una tavola rotonda (“Giulio Camillo e il gioco dell’Ars Combinatoria”) con Stefano Battezzaghi, Paolo Patui e Mario Turello, a seguire rinfresco e vin d’honneur. La due giorni proseguirà anche domenica 23 febbraio, alle 11.15, sempre alla chiesa della Fratta. Angelo Floramo guiderà il pubblico in un “Viaggio nel Teatro della Memoria di Giulio Camillo”. Parlerà di cabala ed esoterismo, ma anche di scienza e congiunture astrali, improvvisando, a seconda degli spunti che gli saranno forniti dall’installazione, che resterà visitabile fino alle 18. Ma l’appuntamento con Floramo, guidato dalla sua impareggiabile creatività, accompagnerà gli spettatori anche alla scoperta di alcuni segreti nascosti nella Guarneriana.

L’anteprima di Max Paiella

SPILIMBERGO – Anteprima nazionale a Spilimbergo per lo spettacolo “Il Boom!” di e con Max Paiella, il divertente mattatore della trasmissione radiofonica Rai il “Ruggito del coniglio”. Un evento realizzato all’interno della Rassegna “Sperimentali Allegri”, organizzata dal Coordinamento Operatori Teatrali di Pordenone. L’appuntamento è al cinema-teatro Miotto sabato 22 febbraio, alle 20.45, con questo recital da ridere e da pensare, tra parodie, cover e brani che hanno fatto la storia della canzone italiana attualizzati in chiave comica, dai grandi classici degli anni Sessanta fino ad arrivare ai successi più recenti tipo la trap, come successo recentemente a Radiodue con la versione ironica dell’ultimo successo sanremese di Achille Lauro. La prima parte dello spettacolo sarà un vero e proprio tuffo nella musica e nel costume dei mitici ed inossidabili anni ’60, gli anni dell’ottimismo e in cui la musica italiana era protagonista a livello mondiale. Mentre, nella seconda parte il comico interpreterà alcuni suoi personaggi noti e apprezzati dal pubblico come i Rassegnati Scarsi, Vinicius du Marones, Demetrios Parakulis, Tekorkov e altri ancora. “Lo spettacolo – racconta Andrea Chiappori a nome del Coordinamento – è una sorta di viaggio musicale alla riscoperta delle proprie origini artistiche, sociali e politiche. In scena, con degli oggetti fluttuanti per aria che simboleggiano le grandi canzoni sospese nei nostri pensieri e nel nostro cuore, Max con dovizia di particolari descriverà con la consueta ironia il nostro cammino musicale e sociale”. D’altra parte, lo ricorda lo stesso Paiella: per fare certe cose “Ci vuole orecchio”, come diceva Enzo Jannacci, orecchio che noi italiani abbiamo sempre avuto, ora dobbiamo solo ricordarcene e ritrovarlo da qualche parte. Per Paiella, comico, musicista, cantante, imitatore e vignettista, ancora una volta, quello di Spilimbergo sarà anche un ritorno alle origini: i suoi nonni erano di Faedis ed è quindi molto legato al Friuli, dove ama tornare spesso. Insieme a lui sul palco, Flavio Cangialosi virtuoso del contrabbasso e attenta “spalla” musicale dello spettacolo. L’evento, organizzato dal Coordinamento Operatori Teatrali di Pordenone (con la collaborazione di Etabeta Teatro e Scuola Sperimentale dell’Attore), ha il sostegno del Comune di Spilimbergo. Un’occasione unica sul territorio del Friuli Venezia Giulia, prima del debutto ufficiale dello spettacolo che sarà a Roma al Teatro Golden il 25 febbraio. Biglietto intero 10 euro (per i minori di 12 anni ingresso ridotto 8 euro). Per info e prenotazioni: 333.6785485.

© Piergiorgio Pirrone

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In copertina e qui sopra Max Paiella: a Spilimbergo anteprima nazionale.

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