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di Silvio Bini

Indetta dalla Società Filologica Friulana, inizierà domani, domenica, la “Setemane de culture furlane“ con una serie di manifestazioni culturali che si potrarrà fino a mercoledì 28 ottobre. Il primo appuntamento è a Gorizia (Casa Ascoli, ore 11), nello stesso edificio dove nacque Graziadio Isaia Ascoli, illustre linguista dell’Ottocento. La casa si trova prima della via che oggi porta il suo nome e raggiunge il cuore del vecchio ghetto ebraico. L’anno scorso la Città di Gorizia consegnò l’antico palazzo alla Società Filologica per promuovere la cultura, l’identità e la storia del territorio goriziano e ora vi troverà sede anche l’Union dai Grups Folcloristics dal Friûl Vignesie Julie. “Benvignût al Folclôr in Cjase Ascoli” è l’invito per tutti all’inaugurazione (telefono 371.1703943 – e-mail: info@ugf-fvg.org).

Adriano Biasutti

Per continuare con gli altri appuntamenti domenicali, alle 14.30, al Mulino Braida di Flambro, l’Associazione culturale “la bassa “ darà il suo contributo con il convegno “Personaggi della Bassa Friulana, noti e meno noti”. Sarà una speciale carrellata di ricordi e di episodi storici presentati da Roberto Tirelli, Giuliano Bini, Benvenuto Castellarin, Enrico Fantin e Mario Salvalaggio. Dalle storie lontane dell’Inquisizione nella Bassa friulana: il processo contro Santo Sbaiz e del Giudice del tribunale imperiale di Flambro agli ancor freschi ricordi di personalità eccelse che, dall’Ottocento al Novecento, segnarono la vita di ampi territori, come Adriano Biasutti, che fu presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e della cittadina di Latisana (Carlo Alberto Radaelli, Coriolano Gnesutta, Teresa Scala Donati, Francesco Ellero, Carlo Ravanello, Nello Frattolin). Seguirà la presentazione del libro “Animali e piante nei nomi di luogo, nella storia, arti, costume e tradizioni in un territorio della Bassa friulana” di Giuliano Bini e Benvenuto Castellarin. Ingresso libero, in caso di maltempo fino ad esaurimento posti. Info telefono 334.8561070.

Renato della Torre

Alle 16.30, nel Duomo di Venzone, si terrà invece il Concerto “La cerva Savorgnana” di Luigi Pozzi. Ci sarà un ricordo del maestro Renato della Torre a 15 anni dalla scomparsa con la riedizione, dopo quasi quattro secoli, de La Cerva Savorgnana del compositore venzonese Luigi Pozzi, curata dal maestro Giuliano Fabbro per l’Associazione “Amici di Venzone”, che presenta il suo ultimo Bollettino (anni XLVIII-XLXIX, 2019-2020). Esecuzione a cura del quartetto d’archi del Friuli e del Veneto: Guido Freschi e Massimo Malaroda (violini), Oscar Pauletto (viola), Riccardo Toffoli (violoncello), Laura Toffoli (soprano), Giuliano Fabbro (basso continuo). I lavori saranno introdotti dal giornalista Nicola Cossar. L’ingresso sarà libero fino all’esaurimento dei posti. Info Telelefono 327.6524736 Mail: amicidivenzone@gmail

Ludovico di Teck

La giornata della Filologica si chiuderà con uno spettacolo teatrale online: 1420 Fine di un mondo (ore 21). Nei 600 anni della conquista veneziana si ripercorrono le vicende della fine del Ducato del Friuli e del potere temporale dei Patriarchi di Aquileia, attraverso una doppia narrazione che intreccia la voce dello storico veneziano Marin Sanudo, a servizio del doge, a quella del nobile udinese Tristano Savorgnan accusato d’essere traditore della Patria del Friuli, al soldo dei Veneziani. Testi di Giorgio Amodeo e Flavio Vidoni. Con Giorgio Amodeo, Riccardo Beltrame, Liliana Decaneva e Mariella Terragni. Collegamento su : htpps://www.setemane.it/2020/evento/1420-fine-di-un-mondo/setemane.it

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In copertina, Graziadio Isaia Ascoli, illustre linguista dell’Ottocento. 

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