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di Mariarosa Rigotti

Un ciclo di incontri online – uno proprio stasera alle 21 – intitolato “Storie da burattini?”. È dedicato al teatro di figura per andare alla scoperta di copioni che oggi sono insospettabili e risalgono a un’epoca in cui il teatro dei burattini era uno specchio vivo del proprio tempo al quale poi parlava. L’evento è organizzato dall’Istituto per i Beni marionettistici e il Teatro popolare di Grugliasco (Torino). A guidare in questo percorso sarà il direttore dell’istituto stesso, Alfonso Cipolla, uno studioso noto anche nella nostra regione agli appassionati di questa forma teatrale. Infatti, l’anno scorso era intervenuto a Cividale in occasione della Giornata mondiale della marionetta; la manifestazione che ha lo scopo di valorizzare marionette, burattini e pupi ed è promossa dall’Unima (Union Internationale de la Marionnette) che è stata fondata nel 1929 a Praga ed è la più antica associazione di teatro esistente, e la nostra regione fu scelta proprio in occasione della ricorrenza dei 90 anni.  Va detto che l’Unima dà un contributo allo sviluppo dell’arte dei burattini e delle marionette con lo scopo di servire, con quest’arte, i valori umani come la pace e la mutua comprensione tra i popoli. Il professor Cipolla, tra l’altro, è l’attuale presidente di Unima Italia oltre ad essere docente al Conservatorio di Novara.


Va aggiunto poi che Cividale fu scelta in quanto è considerata una delle capitali europee del teatro di figura, vista la presenza del Centro internazionale “Vittorio Podrecca – Teatro della meraviglie di Maria Signorelli”.  E nella città ducale Alfonso Cipolla presentò il volume da lui curato e centrato proprio su “Il Teatro delle Meraviglie Cips, Centro Internazionale Vittorio Podrecca – Maria Signorelli”, che ricostruisce per la prima volta gli strettissimi legami intercorsi tra la famiglia Signorelli e Podrecca all’interno del clima artistico fortemente innovativo che caratterizzò i primi decenni del 900 (il volume, oltre a un ricco apparato fotografico contiene, accanto ai contributi di Cipolla anche quelli di Barbara della Polla, Elisabetta Gottardo, Ennio Guerrato, Franco Però, Gloria Spinella, Giuseppina Volpicelli e ci sono pure testimonianze di Anton Giulio Bragaglia, Fausta Braga, Maurizio Costanzo, Giorgio de Chirico, Michele Mirabella, Giuseppe Ungaretti, Carlo Verdone, Lina Job Wertmüller).


Quanto al programma, oggi il tema sarà: “Madri, spose, amanti o donne libere?”. Un incontro virutale dopo quello precedente che era rivolto a
“Lo sfruttamento dell’infanzia”, mentre i prossimi in cartellone saranno, sempre con inizio alle 21 e di lunedì: così, il 21 con argomento “Le eroine della sopportazione” e infine il 28, quando il professor Cipolla argomenterà su “Giustizia, ingiustizia e malagiustizia”.
Una proposta di indubbio interesse accompagnati, appunto, da uno dei fondatori dell’Istituto per i Beni marionettistici e il Teatro popolare: che è stato istituito nel giugno 2001 proprio da Alfonso Cipolla e Giovanni Moretti, insieme con Cora De Maria, Alberto Jona, Jenaro Meléndrez Chas e Luca Valentino, sotto la presidenza onoraria di Roberto Leydi e in stretto rapporto con l’insegnamento di Teatro di Animazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Torino.
E, guardando alla storia dell’istituto, va spiegato che questo ha avviato e realizzato numerosi progetti di ricerca, «imprimendo un nuovo corso agli studi e sottraendo le marionette e i burattini dell’ambito prettamente folclorico e ricollocandoli nella storia del teatro e della società a tutti gli effetti». Questo sguardo allargato è venuto a delineare quel complesso sistema teatrale esistente fino ai primi decenni del ‘900 che lega in un rapporto di circolarità melodramma, balletto, teatro di prosa (professionale e amatoriale), marionette e burattini.
Inoltre, l’istituto ha evidenziato come sia «parallelamente imprescindibile il rapporto con la storia e la cronaca. In epoche senza fotografie, cinema, televisione, rotocalchi, le marionette supplivano alla mancanza di immagini evocando, sulle scene, non solo grandi drammi, ma anche ciò che le gazzette e i giornali riportavano». E lo studio dei copioni, e quindi degli spettacoli cui rinviano, si rivela «una vera e propria miniera di informazioni, di pagine vive di storia per un approfondimento del nostro passato attraverso la voce popolare, testimone e protagonista del proprio tempo». E certo sarà così per quanto si ascolterà stasera proprio dalla voce di Alfonso Cipolla.

La bella locandina degli incontri.

Ma tornando al programma odierno, l’appuntamento, come detto, sarà alle 21, si potrà accedervi liberamente e seguirà una discussione con chi vorrà collegarsi. L’indirizzo https://us02web.zoom.us/j/84319515789?pwd=Zm1neTRGV0xBSzVrb0hXM3o3N0d6dz09

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In copertina e all’interno tre immagini del professor Alfonso Cipolla con marionette e burattini.

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