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di Giuseppe Longo

Si è spento assieme ai fuochi dell’Epifania friulana, monsignor Francesco Frezza, uno dei più illustri figli di Nimis, ma che aveva legato indissolubilmente il suo nome alla vicina Tarcento, dove fu parroco per trentasei anni, dopo essere stato per un decennio alla guida anche della comunità di Segnacco: aveva compiuto 95 anni il giorno di Santo Stefano. La vecchiaia l’ha trascorsa invece a Udine, dove gli era stata affidata la cura della centralissima Chiesa di San Giacomo. Anche qui per diversi anni, nonostante l’avanzare dell’età, il sacerdote ha dispensato la sua opera, non solo attraverso i vari riti, ma anche con le sue apprezzate capacità oratorie, era coltissimo, e di confessore. Doti di cui aveva, appunto, beneficiato per decenni pure Tarcento, dove la sua opera si è rivelata preziosa e indimenticabile soprattutto dopo il terremoto del 1976. Ma nel contempo non perdeva occasione di essere presente anche nella sua Nimis – lascia un fratello e una sorella, addolorati unitamente a figli e nipoti per la scomparsa dell’amato familiare -, partecipando a tutti gli eventi principali del paese. Come quello raccontato dalla storica foto di Bruno Fabretti che pubblichiamo a corredo di questo ricordo che lo ritrae, giovane, in vesti prelatizie – perché era già, ma da poco, arciprete di Tarcento -, assistere, nel settembre 1967, alla solenne incoronazione della Madonna delle Pianelle, presieduta dal cardinale Ildebrando Antoniutti, ricorrendo i 500 anni della costruzione del Santuario.
Monsignor Frezza proveniva da una delle famiglie della vecchia Nimis – quella dei “Bertolis” -, di solidi principi religiosi, di grande attaccamento ai valori della fede e della vita. Ideali che in lui si rafforzarono alla “scuola” di quel grande pievano che fu monsignor Beniamino Alessio, ricordato pochi giorni fa rievocando la costruzione del Duomo nel cinquantesimo anniversario della sua consacrazione. Proprio sotto la guida di questo indimenticato parroco, Francesco Frezza divenne nel 1949, a 24 anni, quel “pre Chechin” – come tutti lo chiamavano in friulano – il cui lungo impegno pastorale ebbe il suo apice proprio nella ultraquarantennale presenza a Tarcento. Una comunità che amava profondamente e dalla quale era ricambiato con generosità – tanto che gli aveva dedicato una grande festa alla soglia dei 90 anni, nonostante avesse ormai lasciato la cittadina da lungo tempo – e che ora ha accolto con vero dolore la notizia della scomparsa del suo “bonsignor”: gli darà l’ultimo saluto giovedì, alle 15, nel Duomo di San Pietro Apostolo, durante in funerali presieduti dall’arcivescovo Mazzocato. Ma il dolore non è solo di Tarcento, e di Nimis che gli ha dato la vita, ma anche di Udine e di tutta la Chiesa friulana: fu giovanissimo pure a Campoformido e a Faedis, fu anche amministratore di Billerio e Bueriis, oltre che canonico onorario del Capitolo metropolitano della Cattedrale. Di monsignor Francesco Frezza resterà un ricordo grato e indelebile. Quello di un grande sacerdote che ha saputo amare e onorare la sua terra.

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In copertina e qui sopra monsignor Francesco Frezza all’incoronazione della Madonna delle Pianelle, a Nimis, nel 1967.

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