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Da oggi a giovedì 29 ottobre negli spazi pubblicitari del Comune di Casarsa della Delizia (sulla Pontebbana, presso la stazione, davanti alle scuole elementari e al Teatro Pier Paolo Pasolini) saranno affissi dei manifesti che non servono a pubblicizzare un prodotto o a comunicare un evento, bensì danno voce a desideri e istanze dei cittadini.


“Manifesti a Casarsa” è un progetto dell’artista Chiara Trivelli, nato all’interno del programma Laru – LAboratorio di Rigenerazione Urbana, quest’anno alla sua quarta edizione. Il programma, promosso e coordinato da Associazione Kallipolis, in collaborazione con Creaa Snc e cofinanziato dalla Regione Fvg, ha previsto la selezione di sei artisti per l’ideazione e conduzione di un laboratorio sul tema della rigenerazione urbana in altrettante località del Friuli Venezia Giulia. Il tutto in collaborazione con la Città di Casarsa e il suo assessorato alle Politiche culturali e del territorio.
L’uso del manifesto come forma d’espressione è stato scelto dopo una ricerca sulla storia locale come omaggio a Pier Paolo Pasolini, cittadino illustre di Casarsa, e ai suoi manifesti politici murali, testi di polemica politica in italiano e in friulano che Pasolini era solito affiggere la domenica, durante la primavera-estate del ’49, nella Loggia trecentesca di San Giovanni.


L’inaugurazione dell’opera a cielo aperto “Manifesti a Casarsa” è stata programmata domenica 18 ottobre, dalle ore 11, e prevede una passeggiata a piedi – o in automobile in caso di maltempo – sui luoghi dei manifesti.
Come “rigenerare” la città e andare oltre il degrado urbano? Per Chiara Trivelli, selezionata per operare a Casarsa, la città – prima che una realtà materiale – è una realtà sociale. L’artista si è quindi rivolta ai suoi abitanti proponendo il laboratorio Come scrivere un progetto d’arte pubblica a singoli, gruppi e associazioni, coinvolgendo tra l’altro gli utenti del centro diurno Cso Il Piccolo Principe, il Progetto Giovani Casarsa, l’attrice Caterina Comingio e l’architetto Clelia Mungiguerra le donne migranti di Solidarmondo Pn – Aganis, alcuni degli abitanti sulla Pontebbana, la Strada Statale 13 che taglia in due la città e che è estremamente trafficata.
Durante il laboratorio i partecipanti hanno fatto non solo un esercizio di scrittura collettiva, ma anche lo sforzo collettivo di esprimere i propri desideri rispetto alla città che abitano, un esercizio di cittadinanza attiva. Secondo l’artista, infatti, l’arte così come qualsiasi altro progetto di interesse pubblico non può prescindere dall’ascolto: scrivere un progetto d’arte pubblica significa innanzitutto indagare quale è questo interesse.

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In copertina (particolare) e all’interno un manifesto di Pier Paolo Pasolini.

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