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di Gi Elle

“Questo è un anno particolare, non facile per gli operatori che lavorano in ambito turistico, e spero che dopo questo periodo di grande agonia si possa maturare la consapevolezza che per continuare a lavorare e creare ricchezza occorra salvaguardare l’ambiente e rispettare la natura di cui noi tutti facciamo parte”. Un concetto che racchiude tutta la “filosofia” del fare turismo oggi quello espresso ieri mattina dal sindaco di Grado, Dario Raugna, nel corso della cerimonia indetta per ufficializzare l’assegnazione della 32ª Bandiera Blu, un record a livello nazionale perché l’ambito riconoscimento è stato attribuito ininterrottamente all’Isola del Sole, sottolineando il suo costante rispetto dei parametri richiesti per meritare il Premio. Che oggi non è solo un’attestazione di qualità, quella che il villeggiante moderno ricerca, ma anche uno sprone a lavorare con impegno e convinzione per la ripresa dopo la batosta inflitta dall’emergenza sanitaria. Quella che il primo cittadino ha riassunto in una parola drammatica – “agonia” -, ma dalla quale si può e ci si deve riprendere, anche se il “nemico” fa ancora paura e va scongiurato con adeguate misure di prevenzione, come l’uso delle mascherine che ieri mattina si sono viste numerose anche alla bella cerimonia in Largo Pasolini – accompagnata anche dalle festose note della Banda cittadina – per quel vessillo blu di cui Grado va giustamente orgogliosa.

L’intervento del sindaco Raugna.

Nel suo discorso, il sindaco Raugna ha ricordato i criteri che vanno osservati per ottenere il riconoscimento che viene assegnato dalla Foundation for Environmental Education: “Trentadue Bandiere Blu, un record nazionale – ha sottolineato con soddisfazione il capo della giunta isolana -, significa che Grado negli anni ha saputo tenersi aggiornata su quelle che sono le condizioni fondamentali per la tenuta turistica e soprattutto ambientale. Conseguire la Bandiera Blu – ha aggiunto – non significa solo avere un’ottima qualità delle acque, bensì garantire dei servizi relativi alle spiagge ma anche alla gestione ambientale in genere, su cui la nostra amministrazione ha fatto moltissimo. Basti pensare che, fino a quattro anni fa, le fanerogame (conosciute comunemente come alghe) venivano trattate come rifiuto, mentre ora per noi sono una risorsa che fa parte di un ciclo virtuoso. Fondamentale, inoltre, è l’aspetto dell’educazione ambientale verso i nostri giovani in collaborazione con la scuola“.

Un’iniezione di fiducia, insomma, da questa ennesima Bandiera Blu per gli operatori che lavorano in ambito turistico, ma anche per i pubblici amministratori che cercano di assecondarli con politiche ritenute adeguate per sostenere lo sviluppo economico dell’Isola. Che oggi significa prima di tutto volontà di ripresa, di uscita da un tunnel insidioso che per troppo ci ha tenuto tutti imprigionati. E che per le località che vivono appunto di turismo, come Grado, ha rappresentato un colpo durissimo. Ma dal quale, seppur faticosamente, bisogna aver la forza e il coraggio per ripartire, in barba anche ad altre e malaugurate virulente minacce. Maturando proprio “la consapevolezza – riprendiamo ancora le parole del sindaco Raugna – che per continuare a lavorare e creare ricchezza occorra salvaguardare l’ambiente e rispettare la natura”. Cioè i dettami che stanno alla base della Bandiera Blu.

Due momenti della cerimonia.

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In copertina, la Bandiera Blu sventola accanto al Tricolore nazionale.

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