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di Giuseppe Longo

 
Abisso di Vigant, poco più di un “carneade” nel mondo sotterraneo del Friuli. Infatti, a parte gli spleleologi, pochi lo conoscono e la maggioranza non ne ha mai sentito parlare. Eppure anche questa è una meraviglia dei monti La Bernadia, come lo sono da oltre un secolo le Grotte di Villanova. Montagne molto note per la bellezza dei luoghi che lasciano scoprire e per i panorami mozzafiato che offrono sia verso sud (dalla zona del Forte della Grande Guerra e del Faro-monumento ai Caduti, vicino all’area di decollo dei parapendii), con Nimis, in primo piano e quindi la pianura fino al mare, che si scorge nitidamente sullo sfondo da Lignano e Grado fino all’Istria, ma anche verso nord con la suggestiva valle di Lusevera e di Monteaperta, ai piedi dei Musi e del Gran Monte. Ma anche, e soprattutto, proprio per le Grotte di Villanova, un vero e proprio paradiso di stalattiti e stalagmiti, che appena ieri sono state riaperte dopo il lungo lockdown dovuto all’emergenza sanitaria. Cavità affascinanti molto amate dagli studiosi, ma anche dal comune escursionista o semplice turista. Sono, insomma, la “piccola Postumia” del Friuli.


E di questa realtà ipogea fa parte anche l’Abisso di Vigant che si apre sotto il piccolo borgo montano del Comune di Nimis – praticamente disabitato da molti anni, ma che si rianima in ogni fine settimana – e che sicuramente sarà oggetto di curiosità e visite pure nella giornata odierna che vede la località in festa per il tradizionale appuntamento dell’ultima domenica di luglio. La simpatica manifestazione, cominciata già ieri, oggi vedrà, appena passato mezzogiorno, la celebrazione della Messa all’ombra del bosco, che in questo periodo profuma di ciclamini, seguita dalla pastasciutta preparata dalle penne nere del Gruppo Ana di Nimis, sempre pronti a dare una mano dove serve.

Ma cosè, in realtà, l’Abisso di Vigant? “Una fantastica grotta ad estensione verticale – informa il sito delle Grotte di Villanova, come a sottolineare che si tratta di una ulteriore e interessante espressione del patrimonio sotterraneo della zona -, raggiungibile a piedi attraverso il “percorso Vigant”, immerso in un meraviglioso paesaggio boschivo e impreziosito dalle meraviglie del carsismo. E’ possibile raggiungere Borgo Vigant anche in auto (2 km circa dal parcheggio della Grotta Nuova) e poi scendere in pochi minuti lungo il caratteristico sentiero che porta all’Abisso. Il primo tratto della grotta è visitabile liberamente grazie ad un sentiero attrezzato che penetra dal maestoso ingresso fino alla prima, imponente “Marmitta dei Giganti”, una vasca naturale scavata dalla forza dell’acqua”.

Attraverso il ciclopico portale, alto una quindicina di metri, entrano infatti le acque del rio Tanaloho che percorrono l’intero sviluppo della grotta – quasi 1.500 metri – che, con un lungo sifone, arriva fino al sottostante torrente Cornappo. Affascinante appunto l’area d’ingresso dell’Abisso che negli anni è stato anche opportunamente dotato di passerelle e corrimano, proprio per consentire a tutti la visita anche all’interno per una quarantina di metri: e i bambini, in particolare, ne restano letteralmente rapiti, tanta è la misteriosa maestosità di questa cavità naturale. Poi, il percorso diventa più complicato, per cui la visita all’antro è riservata soltanto agli speleologi che vi si possono addentrare dotati di apposite attrezzature. Ma anche la possibilità di poterlo ammirare soltanto per poche decine di metri (comunque molto di più rispetto all’epoca quando l’area non era stata ancora attrezzata), appaga il turista amante delle rarità naturalistiche. Per cui anche l’Abisso di Vigant – che, ricordiamo, è in Comune di Nimis e non di Lusevera come le vicine Grotte di Villanova – val bene una gita sulla Bernadia, montagna facile per tutti, a pochi chilometri da Udine, ricca di bellezze ambientali ancora incontaminate e appunto fenomeni carsici, che offrono scorci preziosi, di straordinaria suggestione. Non occorre andare, insomma, fino in Slovenia per vedere i capolavori di Madre Natura. Basta salire su queste vicinissime montagne, da Nimis, attraverso Ramandolo e Chialminis, da Tarcento attraverso l’Alta Val Torre, o dal vicino paese di Monteaperta, in Comune di Taipana.

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In copertina e all’interno tre suggestive immagini dell’Abisso di Vigant scattate da Daniel Longo.

 

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