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Il cartellone di #iorestoacasaenavigo, iniziative a portata di clic ideate dal Porto di Trieste e fruibili sui suoi canali social (YouTube a Instagram e Twitter) per cinque giorni alla settimana – tra consigli di cinema, letture in rima, laboratori e tutorial per i più piccoli -, propone per oggi l’ultimo degli appuntamenti intorno alla storia del Lloyd Triestino. Con messa in linea dalle 18, questo nuovo racconto a cura di Francesca Pitacco, dell’Associazione Guide Turistiche Friuli Venezia Giulia, si sofferma su uomini e mestieri impegnati nella costruzione dell’Arsenale.


Quando a metà del 1800 il Lloyd austriaco decide di impiantare il proprio Arsenale nella zona di Sant’Andrea, Trieste è una città in grandissima espansione. Vengono costruite grandi officine: la Torre era il cuore pulsante attorno a cui ruotavano una ventina di stabilimenti, suddivisi tra sala apparato motori, carpenteria in legno e in ferro che impiegavano artieri di grande valore. L’Arsenale gestiva anche una lavanderia e il 5% della forza lavoro dell’intero cantiere era costituita da donne. Tra i mestieri da ricordare quello dei cordaroli, per l’allestimento delle imbarcazioni, e i calafati, che dovevano garantire l’impermeabilizzazione degli scafi in legno. Oltre a queste figure, che perdono importanza quando gli scafi iniziano a essere costruiti in ferro, emergono professioni come i “cricchi” e “battibrocche”, rispettivamente chi forava le lamiere e chi poi batteva per saldarle assieme. All’interno delle officine e degli squeri potevano stare fino a 3 mila persone. Lo stato maggiore dell’Arsenale era costituito da ingegneri, costruttori navali, disegnatori e da una quarantina di capi d’arte: si trattava quindi un organismo vivente e ampio, che riusciva a garantire prodotti di altissima qualità riconosciuti in tutto il mondo.
Il calendario proseguirà da venerdì con nuovi consigli cinematografici d’autore a firma di Trieste Film Festival, le rime digitali dedicate ai più piccoli a cura di pordenonelegge, i laboratori di Annalisa Metus e i prossimi viaggi musicali curati dal Festival Wunderkammer.

Info e programma: www.porto.trieste.it

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In copertina la ciclopica gru portuale Ursus e qui sopra il Palazzo della Regione: due simboli della presenza del Lloyd austriaco a Trieste.

 

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