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di Giuseppe Longo

GRADO – E’ la “speranza” il grande messaggio che reca la solennità dell’Assunta. E lo sprone a credere nel futuro che ci viene dalla seconda virtù teologale calza a pennello con la delicata e incerta situazione che stiamo vivendo, impegnati a uscire faticosamente da un’emergenza sanitaria che sembra non voglia ancora arrendersi. Ma un motivo di speranza c’è ed è appunto alimentato dalla fede, ma anche dalla voglia di far festa, di ricominciare a riprendere i ritmi che ci erano più consoni. Come quello dei tradizionali fuochi che la scorsa notte hanno concluso, sulla spiaggia Imperiale di Grado, la giornata di Ferragosto regalando uno spettacolo, lungo e suggestivo, tra i migliori degli ultimi anni, salutato con un caloroso applauso da migliaia di persone, quasi tutte con le mascherine anti-Covid, responsabili, ben distribuite sul lungomare senza creare i temuti e pericolosi “assembramenti”. La riuscita della serata ha quindi premiato civici amministratori e responsabili turistici dell’Isola del Sole che hanno “osato”, nonostante il momento particolare, e hanno voluto riproporre la magìa dei fuochi pirotecnici. Coronando una giornata bellissima, che ha regalato il consueto affollamento ante-Coronavirus, con arenili, viali del passeggio, bar, gelaterie e ristoranti pieni, davanti ai quali erano frequenti anche lunghe file di attesa.

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Fuochi, dunque, che hanno mandato bagliori di speranza  dal cielo di Grado e che si sono sommati appunto al grande messaggio della festa mariana che ha fatto da filo conduttore alla Messa “granda” nella Basilica patriarcale di Santa Eufemia, celebrata da monsignor Michele Centomo opportunamente in latino, non solo per la solennità che soltanto l’antica lingua della Chiesa sa donare ma pure per la sua universalità, considerati i tanti stranieri che di consueto partecipano alla liturgia, soprattutto austriaci, anche se lo storico edificio, testimone di un passato glorioso, ieri non presentava ovviamente il consueto affollamento, vista la rigida osservanza che l’arciprete ha voluto scrupolosamente riservare alle norme richieste per la sicurezza: pochi e ben distanziati, infatti, i fedeli all’interno del luogo sacro, mentre molti assistevano sul sagrato, pur sempre con mascherina protettiva e ben distanziati. La Messa, accompagnata come sempre dalla bravissima cantoria della Basilica, si è conclusa con il tradizionale omaggio con incenso alla statua della Madonna degli Angeli e con il canto, molto amato, di “Madonnina del mare” che ogni domenica invita i fedeli a unirsi, in un’unica voce, al coro. E alla fine non sono mancati i consueti, fragorosi applausi. Come quelli che ha meritato questo atipico ma alla fine perfettamente riuscito Ferragosto che, dopo tutto, ci invita a credere, a sperare appunto nella ripresa, dopo questa difficile e del tutto inaspettata esperienza.

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In copertina, una suggestiva immagine dello spettacolo pirotecnico; all’interno, la Messa in Basilica, la spiaggia Imperiale, i giardini della fontana e ancora i fuochi dal lungomare.

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