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Con un’esecuzione grandiosa e molto rara, quella della “Nona” di Beethoven nella trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt, il maestro Maurizio Baglini, pianista di fama mondiale e consulente artistico del Teatro di Pordenone, ha reso omaggio ai 15 anni dall’apertura del Giuseppe Verdi con il primo concerto in palcoscenico, sebbene a platea vuota, dallo stop imposto dall’emergenza sanitaria da Coronavirus. «208 pagine a memoria e 140 strumentisti in dieci dita sono un’impresa titanica e gratificante, una scarica d’adrenalina impareggiabile che sfocia, infine, nell’Inno alla Gioia», ha spiegato Baglini, la cui esibizione è stata trasmessa con grande successo e seguito di pubblico in diretta live streaming sul canale live.comunalegiuseppeverdi.it e sul profilo facebook del teatro – dove è ancora possibile rivedere l’evento – con circa 7 mila visualizzazioni per un totale di 25 mila contatti, molti dei quali anche dall’estero.
Ricordiamo che la programmazione del Teatro Verdi di Pordenone non si è mai fermata dall’inizio del lockdown ad oggi: dallo scorso 21 marzo sono stati, infatti, oltre una trentina gli appuntamenti di produzione proposti sul suo sito e sui canali Social, per un totale di oltre 100 mila visualizzazioni. Già dalle scorse settimane, il Teatro pordenonese, per voce del suo presidente Giovanni Lessio, aveva pubblicamente spostato l’attenzione sugli artisti lanciando un appello al mondo delle istituzioni e della cultura, affinché agli artisti fosse permesso di lavorare sul palcoscenico del teatro, anche in assenza di pubblico. E proprio nel 15° compleanno del Verdi è giunto questo grande regalo alla città, con un concerto di rarissima esecuzione, che il pubblico ha potuto seguire anche sul grande ledwall posizionato sulla facciata esterna.
Maurizio Baglini è universalmente celebrato per il suo straordinario virtuosismo nell’eseguire la “Nona” nella trascrizione Liszt: oltre a lui, solo altri otto i pianisti al mondo affrontano questa difficile composizione, monumento della musica di ogni tempo. Si tratta di un’esecuzione rarissima della celeberrima Sinfonia n. 9 in re minore, omaggio del grande compositore ungherese Liszt alla grandiosa opera beethoveniana ma anche alle possibilità tecnico-espressive del pianoforte, di cui fu virtuoso e innovatore inarrivabile. L’auspicio del Verdi di Pordenone è adesso quello di proseguire con ulteriori eventi di prestigio nelle modalità più compatibili alle esigenze del periodo, ma ancora garantendo agli artisti di poter tornare ad esibirsi sul palco.

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In copertina e qui sopra due immagini del concerto di Maurizio Baglini al Teatro Verdi di Pordenone.

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