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E’ andato al danese Nicolaj Brüel, per il film di Matteo Garrone “Pinocchio”, Il Quarzo di Spilimbergo-Light Award. Dopo dieci giorni di proiezioni dei film in concorso, incontri con fotografi, autori della fotografia, registi e attori, è infatti calato il sipario sulla sesta edizione del festival che celebra gli Autori della Fotografia del nostro cinema, “Le Giornate della Luce”, ideato da Gloria De Antoni che lo ha condotto con Donato Guerra. A suggellare questa nuova edizione ai tempi di Coronavirus proprio l’attribuzione del Premio, assegnato da una giuria capitanata dalla regista Cristina Comencini alla migliore fotografia di un film italiano dell’ultima stagione.

Il vincitore di questa edizione – sempre realizzata con il sostegno del Comune di Spilimbergo, presente la vicesindaco Ester Filipuzzi, della Regione Fvg e di Fondazione Friuli -, Miglior direttore della fotografia, annunciato dai giurati Mario Sesti e Cristina Sain, è appunto Nicolaj Brüel per “Pinocchio”, il film di Matteo Garrone “capace – secondo la motivazione -, con le sue luci e soprattutto con le sue ombre, di assecondare magistralmente l’ambizioso progetto del regista, quello di reinventare il mondo di Colllodi, un mondo di fame, freddo, miseria e cattiveria, in uno stile insieme crudamente realistico e sottilmente fantastico, nel tentativo di suscitare le emozioni base di ogni fiaba: allegria, paura, meraviglia”. Oltre al premio della giuria, appunto il Quarzo di Spilimbergo-Light Award, Nicolaj Brüel ha vinto anche il premio del pubblico.

Ma il vero protagonista della serata è stato Giancarlo Giannini, a partire dall’emozionante omaggio a Michela, la ragazza di Spilimbergo vittima quattro anni fa di femminicidio, che ogni anno viene ricordata dal festival, alla quale il grande attore ha dedicato la lettura di alcune poesie. Fresco della notizia dell’attribuzione della stella sulla “Walk of Fame”, la strada di Hollywood dedicata ai grandi del cinema mondiale, l’attore-icona del nostro cinema è giunto a Spilimbergo per un ricordo di Mario Monicelli a dieci anni dalla morte. «Sono il secondo attore italiano a ricevere la stella dopo Rodolfo Valentino», ha scherzato Giannini, amato in America «a volte più che in Italia». Appassionato di fotografia, oltre che instancabile inventore – è sua la giacca usata da Robin Williams nel film “Toys” –, Giannini ha dialogato con la curatrice Gloria De Antoni, tra aneddoti e sorrisi, ricordando quel «genio burbero, cinico e simpaticissimo» che è stato Mario Monicelli «per me uno dei migliori registi di sempre, quello che insieme a Billy Wilder ha saputo attraversare il maggior numero di generi nel cinema». A conclusione della serata, la proiezione de “Il male oscuro”, uno dei tre film che Giannini ha girato con Monicelli.
E ora appuntamento tra soli dieci mesi, quando il festival, come ha ricordato Gloria De Antoni, tornerà nella sua collocazione originaria di metà giugno.

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In copertina e qui sopra Gloria De Antoni con Giancarlo Giannini e Nicolaj Brüel vincitore del Premio.

(Foto di Denis Scarpante)

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