Views: 0
Anche se questo mini-lockdown imposto dal nuovo decreto del Governo entra in vigore soltanto oggi, tuttavia l’ultimo appuntamento, previsto per ieri, del Festival itinerante “Cinema di Famiglia” – organizzato dalla cooperativa Belka Media, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il patrocinio dell’Ente Friuli nel Mondo e in collaborazione con la casa di produzione Raja Films – era stato annullato. La decisione era infatti arrivata dal Comune di Campoformido che, vista l’emergenza sanitaria, ha deciso di cancellare la proiezione in programma a Basaldella, con cui si sarebbe dovuta chiudere l’edizione 2020 della rassegna. “Il team del Festival – fanno fanno sapere gli organizzatori – ringrazia il numeroso pubblico che ha seguito le proiezioni, le amministrazioni comunali di Moruzzo, Rive d’Arcano, Tavagnacco, Reana del Rojale, Buja e Campoformido e la Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia. Arrivederci al 2021″.
In quest’edizione, nonostante la complessità organizzative e il momento delicato, l’entusiasmo delle amministrazioni coinvolte è infatti stato tangibile. L’assessore alla Cultura del Comune di Moruzzo, Renzo Driussi, ha fatto notare come il “Cinema di Famiglia” abbia fatto rivivere al pubblico momenti inaspettati ed emozionanti. C’è poi chi, come il sindaco di Rive d’Arcano, Gabriele Contardo, ha manifestato la volontà di ricercare nel proprio Comune i filmati di famiglia per la prossima edizione del 2021. Anna Zossi, vicesindaco di Reana, ha fatto invece sapere che “il pubblico è uscito dalla sala tra ricordi, apprezzamenti, emozioni e si è attivato un passaparola tra conoscenti e amici con l’obiettivo di ritrovare le pellicole in 8mm che raccontano il nostro territorio”. E di emozioni ha parlato anche l’assessore alla Cultura di Tavagnacco Ornella Comuzzo: “Rivedere e ricordare come siamo stati, da dove veniamo, è un modo per ritrovarsi e per riconoscersi, come individui e come comunità”. Il collega di Buja, Alberto Guerra, si è dimostrato orgoglioso dei suoi “film-maker” in 8mm: “La proiezione dei filmati di Tarcisio e Alvio Baldassi ha rappresentato l’occasione per ammirare, per la prima volta, a oltre mezzo secolo dalla loro realizzazione, dei lavori che non si possono definire meno che eccezionali, anche alla luce dei tempi in cui sono stati fatti”. Anche Christian Romanini, vicesindaco della stessa Campoformido, era entusiasta di ospitare la rassegna cinematografica nel proprio territorio, trattandosi di “un momento di aggregazione, di comunità e di conoscenza della propria storia recente”.
Ricordiamo, infine, che “Cinema di Famiglia” nasce da un idea di Massimo Garlatti-Costa e con la direzione artistica di Elisabetta Ursella, con l’obiettivo di valorizzare e promuove la cultura del filmato amatoriale in pellicola realizzato dal dopoguerra alla fine degli anni ’70. I vecchi Super8 e 8mm sono oggi importantissimi strumenti per comprendere la storia recente e i cambiamenti che la società ha subito nella seconda parte del secolo scorso. Si tratta infatti di archivio cinematografico che al momento non è ancora considerato “d’autore” ma, proprio per questa sua origine, è vero, spontaneo e genuino, e di grande valenza “etnografica”. Il Festival “Cinema di Famiglia”, fin dalle sue origini, nel 2012, si è dimostrato un grande catalizzatore di curiosità e di voglia di riscoprire un mondo che fa parte del passato recente ma che apre nuove prospettive per raccontare e riproporre la storia della nostra cultura e civiltà. E ora, come si diceva, arrivederci al 2021.
—^—
In copertina, la bella locandina del Festival che si è appena concluso.