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Le sfide imposte dalla pandemia allo spettacolo dal vivo non sono certo mancate in questo 2020, e più di una volta il Teatro Verdi di Pordenone ha reagito con creatività e coraggio a queste difficoltà e limitazioni. Anche in questa ultima parte dell’anno, il Verdi si riappropria dei suoi spazi naturali di spettacolo, condividendo con il pubblico un nuovo evento realizzato sul palcoscenico a platea vuota con trasmissione web in diretta streaming. Alle 18 di oggi 21 dicembre, sul canale live.comunalegiuseppeverdi.it, è infatti atteso l’ultimo appuntamento con “I concerti delle 18”, la rassegna di musica da camera promossa con il sostegno di Fondazione Friuli. Protagonista Giovanni Nesi, classe 1986, considerato uno dei più interessanti pianisti della sua generazione. La sfida assolutamente inedita e sorprendente è quella di un’esibizione al pianoforte con la sola mano sinistra: la lezione-concerto “Left hand” propone musiche di Bach, Bach/Brahms, Skrjabin, Fumagalli, Schumann/ Wittgenstein, Shostakovich/Nesi.
È assai raro poter assistere a un recital di pianoforte per sola mano sinistra, e questo fa del concerto di Nesi un appuntamento davvero imperdibile per scoprire un repertorio sorprendentemente vasto. Quella che è iniziata come una difficoltà fisica, è diventata per l’artista fiorentino quasi una risorsa, spingendolo verso vette inesplorate e fuori dal comune. «Al momento mi trovo impossibilitato a suonare con la mano destra a causa della distonia focale, una malattia neurologica che può colpire i musicisti (si stima che il 5% ne sia affetto) e che comporta la perdita di coordinazione dei movimenti fini delle dita della mano, solitamente quella dominante», spiega Giovanni Nesi. «Dalla distonia focale – prosegue il pianista – oggi si può guarire. Ma per farlo si deve seguire una lunghissima e faticosa terapia neuro-riabilitativa, che prevede tanta tenacia e pazienza, e che inevitabilmente porta a conoscere ed affrontare aspetti nascosti della propria interiorità. Così, mentre lentamente recupero l’uso della mano destra, ho intrapreso un affascinante viaggio alla scoperta del vasto repertorio per sola mano sinistra, un’opportunità di espressione che richiede particolare fantasia e che apre a nuovi orizzonti interpretativi. A partire da Bach, con il disco Bach-Works for piano left hand edito da Heritage, proseguendo con brani più e meno noti, e anche con mie personali trascrizioni». In Italia Nesi si è esibito per le maggiori società di concerti e i più importanti festival, come il Maggio Musicale Fiorentino, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Ravello Festival, La Società Umanitaria e la Società dei Concerti di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro La Fenice a Venezia, la Società Aquilana dei Concerti, gli Amici della Musica di Firenze, Modena e Mestre, essendo più volte ospite della Rai.
«Si ripropone nuovamente, a chiusura d’anno, una modalità di spettacolo, quello a platea vuota, che abbiamo inaugurato al Verdi lo scorso maggio che per noi ha voluto dire rinnovare il segnale di presenza verso il nostro pubblico così come di vicinanza agli artisti, soprattutto a quelli più giovani. Non abbiamo ancora potuto riaprire, ma non ci siamo mai fermati perché il Teatro Verdi è certo spettacolo, ma non solo: svolge un vero e proprio ruolo sociale», spiega infine il presidente Giovanni Lessio.
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In copertina, il pianista fiorentino Giovanni Nesi oggi al Teatro Verdi.
(Foto Silvia Torricini)