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Un libro che racconta con straordinaria efficacia il limite, tragico ed evanescente, dei rapporti fra uomo e Dio: è “Il fico di Betania”, l’ultimo romanzo di Alberto Garlini pubblicato da Aboca nella collana Il bosco degli scrittori. Lo racconterà l’autore, in dialogo con la giornalista e critica letteraria Martina Delpiccolo, oggi a Lignano, alla rassegna “Incontri con l’Autore e con il vino”: appuntamento alle 18.30 al PalaPineta nel Parco del Mare. A seguire, la degustazione dello Sciaglìn Igp dell’azienda agricola Bulfon di Valeriano di Pinzano al Tagliamento. Un vino bianco secco, caldo, fresco e persistente, dal colore giallo paglierino con riflessi verdacei, il profumo è un bouquet floreale e aromatico.
La maledizione del fico raccontata nei Vangeli di Marco e di Matteo è, insieme all’uccisione dei porci, uno dei rari miracoli che si risolvono con effetti negativi. Ma se la morte dei porci precipitati da un crepaccio libera un indemoniato, la maledizione del fico non porta alcun vantaggio. Gesù è a Betania, si sveglia affamato e si mette a cercare i frutti tra le foglie di un fico rigoglioso. Non trovandone, lo condanna alla sterilità eterna. Al di là dell’apparente insensatezza, che significato teologico dobbiamo dare a questa maledizione? Che mistero nasconde? Alberto Garlini ricostruisce la vicenda del fico di Betania immaginando la figura di Simone, figlio di Taddeo, uno zelota che si nasconde sotto falso nome in un casolare di campagna. In gioventù ha commesso molti crimini spinto da una religiosità messianica e violenta che si oppone al giogo dei romani e, quando una mattina si trova di fronte al fico incenerito nel suo podere, lo interpreta come un segno di sventura che lo costringe a fare i conti con il proprio passato tenebroso. Simone è attratto dall’autorevolezza e dal fascino di Gesù e, forte della sua consuetudine con la violenza, ne percepirà la morte imminente e l’afflato verso una salvezza venata di disperazione. Perché, sembra dire l’autore, uomini e dei non vivono in sfere differenziate ma sono accomunati da un fragile destino.
A seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19, i posti sono limitati e sono vietati gli assembramenti. All’ingresso verranno richiesti al pubblico i dati personali, che saranno conservati per 14 giorni. Si consiglia di arrivare al Palapineta con il modulo già compilato, scaricabile al link https://www.lignanonelterzomillennio.it/download/modulo-tracciabilita.pdf. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Gli Incontri con l’autore e con il vino sono organizzati dall’Associazione Culturale Lignano nel Terzo Millennio e curati da Alberto Garlini e Giovanni Munisso. La segreteria organizzativa è affidata alla Fondazione Pordenonelegge. La manifestazione e le iniziative collegate (corso di scrittura creativa, cene con l’autore, Enotour) hanno il sostegno di Città di Lignano Sabbiadoro – Assessorato alla Cultura, PromoTurismoFVG, Regione Friuli Venezia Giulia, Civibank, Società Lignano Pineta, Porto Turistico Marina Uno, Hotel Ristorante President Lignano, Ma.in.cart., Marina Punta Verde, T.KOM, Nuova Saldotermica, Dexive, Dersut Caffè, Nosella Dante, Toscano Forme, Panificio Pasticceria Gobatto, Koki, Lignano Banda Larga e Legnolandia.
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In copertina, lo scrittore Alberto Garlini oggi sarà a Lignano.