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“In questo anno così difficile è un segnale importante che iniziative culturali come questa organizzata in occasione dei centocinquant’anni dalla morte di Jacopo Pirona, figura di erudito e pedagogo, lessicografo che si può annoverare tra i padri del friulano, continuino a svolgersi: del resto, questo è stato un anno che non ci ha visto impegnati solo in videoconferenza dietro ad un pc ma che, grazie all’iniziativa del sindaco di Dignano, Vittorio Orlando, ci ha portato a conoscere anche di persona il paese natale dell’abate attraverso un percorso di cartellonistica in lingua friulana installata nel Comune collinare”. Lo ha sottolineato, come informa Arc, l’assessore regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, introducendo i lavori del convegno “Jacopo Pirona e la lessicografia friulana”, organizzato dalla Società filologica friulana e sostenuto da Agenzia regionale per la lingua friulana e Comune di Dignano.
Roberti con il sindaco Orlandi.
Nel ricco convegno, sviluppatosi nelle giornate di ieri e giovedì, si sono affrontati, con il contributo di numerosi studiosi, i vari aspetti dell’opera di Jacopo Pirona (1789-1870) e in particolar modo la dimensione che gli ha portato la maggiore notorietà, quella di lessicografo. A lui e al nipote Giulio Andrea, che lo assisterà in ogni fase di redazione del repertorio, si deve infatti il “Vocabolario friulano“, opera di capitale importanza per gli studi sul friulano, tra lessico e grammatica, tra toponomastica e grafia. “La sua ricchezza lessicale e fraseologica – ha detto Roberti – ne fanno ancora oggi un’opera di assoluto valore; non a caso, si può considerare il dizionario Pirona come la prima operazione di politica linguistica che sia mai stata compiuta in Friuli per definire il corpus della lingua: è quanto mai opportuno quindi – ha rimarcato infine l’esponente della Giunta Fedriga – che si ricordi, nel centocinquantesimo della morte, questa figura poliedrica”.
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In copertina, l’abate Jacopo Pirona di cui ricorrono 150 anni dalla morte.