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di Gi Elle
Sarà ora San Daniele ad accogliere la nuova proiezione di “Predis”, l’ultimo lavoro del regista friulano Massimo Garlatti-Costa, che tra febbraio e marzo viene proposto in undici sale della nostra regione. Si tratta del secondo capitolo, dopo “Missus” (2017), di una trilogia che vuole raccontare la storia del Friuli e dei friulani che hanno lottato per la salvaguardia della propria cultura. E la terza, quella finale, è già in fase di realizzazione: “Aquilee, la nascita di un popolo” che racconterà la base fondativa dell’identità friulana.
TRE GRANDI PRETI – S’intitola, dunque, “Predis. La nazione negata” il film che, dopo la prima assoluta a Suns Europe, lo scorso novembre, ha cominciato il tour, grazie alla collaborazione di Visioni d’insieme Circuito Cinema Fvg, che coinvolge le sale cinematografiche e le associazioni di otto Comuni in tre province del Fvg. L’obiettivo è quello di promuovere film e documentari realizzati e prodotti sul territorio: il lavoro di Massimo Garlatti-Costa è infatti girato interamente in lingua friulana. «Grazie a Visioni d’insieme, al Centro Espressioni Cinematografiche, al cinema David di Tolmezzo e alla cineteca del Friuli, Predis sarà distribuito capillarmente su tutto il territorio regionale – ha spiegato il regista – così da far conoscere il messaggio di tre grandi figure storiche friulane, come don Marchetti, don Placereani e don Bellina». La pellicola è stata prodotta da Raja Films e Belka Media, ed è stata realizzata con il supporto di ARLeF, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, Fondo Regionale dell’Audiovisivo Fvg, Film Fund – Film Commission Fvg, Glesie Furlane). Ecco nelle fotografie in bianco e nero che seguono gli attori che interpretano i tre giovani seminaristi friulani.
Don Antonio Bellina (pre Toni).
Don Giuseppe Marchetti (pre Bepo).
Don Francesco Placereani (pre Checo).
LE DATE – Prima tappa, lo scorso primo febbraio, a Spilimbergo, seguita da Codroipo il 4. Solo l’inizio di un percorso che vedrà “Predis” proiettato allo Splendor di San Daniele domani 11 febbraio, alle 21; al cinema Teatro Sociale di Gemona (il 19 alle 21); al Pier Paolo Pasolini di Cervignano (il 21 alle 17.30 e alle 20). La prima tappa in provincia di Gorizia è invece in programma a Cormons, al cinema Teatro Comunale, il 2 marzo alle 21. Seguirà la provincia di Pordenone con San Vito al Tagliamento (cinema Zotti, il 3 marzo alle 21) e Casarsa della Delizia (cinema Teatro Pasolini il 5 marzo, alle 21). Nuovo appuntamento in Carnia, a Tolmezzo, al cinema David, il 12 marzo alle 20.30. Lunedì 16 invece tutti al Centrale di Udine, alle 20. In chiusura, ultimo appuntamento a Maniago, al cinema Manzoni, il 17 marzo, alle 21.
LA PELLICOLA – Secondo capitolo di una trilogia che vuole raccontare la storia del Friuli e dei friulani che hanno lottato per la loro identità, “Predis”, è il prequel di “Missus, l’ultima battaglia”, pellicola del 2017 con cui Garlatti-Costa ha voluto documentare a che punto è la lunga battaglia dei preti di Glesie Furlane per il diritto di pregare nella propria lingua. Ora, «attraverso un viaggio nel ‘900, Predis racconta la storia di tre preti friulani, don Giuseppe Marchetti, don Francesco Placereani e don Antonio Bellina che hanno dedicato la loro vita al Friuli e alla sua gente, insegnando la storia, la lingua e la cultura e, soprattutto, insegnando a riconoscere la propria identità e a lottare per essa», ha spiegato il regista. Predis propone una fotografia in bianco e nero che richiama un Friuli dimenticato ma eterno, abitato da persone che vivono e lavorano ancora a contatto con la terra. Una scelta dell’autore che così ha voluto «rappresentare il Friuli attuale, diverso purtroppo da quello che avrebbero desiderato i tre preti protagonisti. Un Friuli che ho voluto rappresentare in modo essenziale, crudo, quasi atavico. Le uniche riprese a colori sono quelle d’archivio in 8mm, che ci fanno vedere il Territorio al tempo dei tre preti». Uomini illuminati che avevano «anticipato i tempi e i pericoli che il futuro avrebbe portato. Proprio con questa visione i tre sacerdoti hanno cercato di far capire allo loro gente quanto importante fosse lottare per i propri diritti, la propria libertà di espressione, di lingua e cultura».
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In copertina, il regista friulano Massimo Garlatti-Costa, autore di “Predis”.