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Anche quest’anno il Piccolo Opera Festival del Friuli Venezia Giulia riproporrà in due date l’atteso e ormai tradizionale spettacolo d’opera da camera al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, storico maniero che ospitò il noto librettista di Mozart Lorenzo da Ponte e Giacomo Casanova e che d’estate diventa la casa dell’opera lirica in Friuli Venezia Giulia. L’appuntamento è per il 30 agosto e il 1° settembre. Per l’edizione 2020 del Festival il direttore artistico Gabriele Ribis ha pensato di proporre uno spettacolo assolutamente originale offrendo nella medesima serata due mini-opere (“Il telefono” di Giancarlo Menotti e “Il segreto di Susanna” di Ermanno Wolf Ferrari), che sono una sorta di racconto di due coppie durante la quarantena. La direzione musicale sarà affidata all’emergente Alessandro Cadario, direttore principale dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, e la regia alla giovane regista locale (di San Floriano del Collio) Jasmin Kovic. Voci di Anna Bordignon (soprano), Dario Giorgelé (baritono). A fare da corollario allo spettacolo saranno – per chi lo vorrà – vini del Collio e cibi raffinati. In particolare, gli spettatori potranno scegliere fra l’aperitivo prima dello spettacolo o la cena con piatti freddi al Bistrot del Castello, oppure per veloci snack nella pausa fra il primo e il secondo tempo, o ancora prenotare la cena alla fine dell’opera in uno dei tre ristoranti di Spessa, ovvero la Tavernetta al Castello, il Bistrot e l’ Hosteria del Castello.
“Lo spirito del Festival è, da sempre, non adattare il luogo allo spettacolo ma lo spettacolo, in particolare l’opera lirica, al luogo – racconta Gabriele Ribis -. Un castello o una villa diventano quindi un palcoscenico costruito su misura, dove anche il pubblico stesso diventa parte integrante della messa in scena. Esemplare la produzione de L’elisir d’amore lo scorso anno, ambientato in un’osteria di campagna letteralmente circondata dai vigneti del Castello di Spessa, dove addirittura anche l’orchestra faceva parte della scena”.
LE TRAME
Il telefono: Al termine di un vivace preludio, il sipario si leva sull’arrivo di Ben a casa di Lucy. Egli deve partire tra breve e, dopo averle dato un regalo, la informa di avere qualcosa di importante da dirle. Suona però il telefono, e Lucy si intrattiene a lungo e piacevolmente con l’amica Margaret. Ben riprende il suo discorso, ma il telefono suona ancora: è qualcuno che ha sbagliato numero. Ben riprova a parlare, ma ormai si sta facendo tardi; Lucy, premurosa, telefona per sapere che ora è. Ben, sempre più nervoso, tenta di riprendere il discorso, ma viene interrotto da un’altra telefonata: è George, che parla a Lucy con tono arrabbiato; sconvolta, Lucy si allontana piangendo, mentre Ben è assalito dalla tentazione di tagliare i fili del telefono. Lucy torna in tempo per proteggere l’amato oggetto: vuole chiamare subito l’amica Pamela per confidarsi con lei, mentre Ben, ormai disperato, se ne va. Lucy è rimasta sola nel silenzio della casa. Fuori si intravvede Ben, in una cabina telefonica, che compone il numero di Lucy: riesce finalmente a parlarle e a chiederle di sposarlo.
Il segreto di Susanna: Il fresco sposo conte Gil sospetta di aver visto sua moglie, la contessa Susanna, in una passante che, come sua moglie, «figura snella», indossava «mantiglia grigia e cappellino rosa»; invece trova Susanna a casa, al pianoforte: che non uscirebbe mai, dice, senza la sua autorizzazione: invece era proprio lei, presto rientrata, dando insieme a mantiglia e cappellino un pacchetto incartato a Sante, il cameriere muto. Gil sente odore di tabacco: Susanna, come egli sa, non fuma; e non fuma neanche Sante. Sarà «fantasia dell’odorato», si dice, e, mentre Susanna suona, freme e s’arrovella: è mai possibile che lo tradisca con un seduttore fumatore a un mese dal matrimonio? O fuma Sante? Gli sposini parlano: lei si dispiace dei sospetti e arrossisce; lui si pente di aver sospettato. Poi, prendendo il cioccolato, si inteneriscono ai ricordi dell’innamoramento; ma quando Gil sta per abbracciare Susanna con trasporto sente «l’odor fatal / sin nella veste»: l’odore di tabacco. Lei si riturba e dice che, ebbene, ha un segreto, ma non gli dirà quale. Lui si irrita molto, dice che protesterà presso sua suocera, integra donna, e intanto butta tutto all’aria. Lei corre a chiudersi in camera e, quando Gil sta per uscire alla volta del circolo degli amici, gli dà l’ombrello. Fanno pace, idillici, e lui la bacia sulla fronte dopo qualche imbarazzo; poi esce. Appena uscito Gil, Susanna chiude ben bene le finestre, apre il pacchettino consegnato a Sante e tira fuori una sigaretta: il suo segreto! Mentre fuma con Sante, Gil rientra e, annusando odor di fumo, poi insospettito del ritardo che Susanna mette ad aprire non sapendo dove nascondere la sigaretta, si mette a cercare il fumatore e presunto seduttore della casta Susanna, con la scusa di cercare l’ombrello dimenticato. Gil esce, Susanna riaccende la sigaretta. Di nuovo Gil ritorna ed è convinto di aver messo alle strette la presunta fedifraga: ma si brucia prendendole la mano che tiene una sigaretta, e così finalmente si svela l’equivoco e l’inconsistenza della gelosia di lui. Si perdonano a vicenda e si promettono tanto amore fumando insieme.
Per informazioni – Associazione Culturale Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia
www.piccolofestival.org – info@piccolofestival.org
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In copertina il Castello di Spessa e all’interno immagini di spettacoli proposti nel suo bellissimo parco.