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«Ti porto un libro, perché i veri viaggi si fanno nella testa»: un consiglio di lettura, una selezione di pagine sfogliate insieme, l’invito a seguire le seduzioni delle grandi storie che aprono viaggi straordinari nel tempo e nello spazio, e permettono di condividere emozioni che attraversano il tempo per entrare nel nostro cuore. Questo il dono dello scrittore tedesco Veit Heinichen, triestino di adozione da decenni, protagonista della prossima tappa del progetto “Ti porto un libro”, il format digitale promosso dall’Autorità Portuale di Trieste con Fondazione Pordenonelegge, coordinato da Valentina Gasparet, curatrice di Pordenonelegge, e da Vanna Coslovich, responsabile ufficio comunicazione dell’Autorità Portuale. Fino al 3 gennaio, appuntamento la domenica sui canali social e YouTube del Porto e di pordenonelegge con un grande autore e un capolavoro indimenticabile che ci parla di viaggi, di mare, di luoghi avventurosi e di grandi protagonisti.
Come nel caso de “Il mio Carso” di Scipio Slataper, un’opera cardine del panorama letterario triestino e mitteleuropeo, autobiografia lirica che l’autore concepì proprio nel paese carsico di Occisla e pubblicò oltre un secolo fa, nel 1912: domani 20 dicembre, dalle 18, in anteprima il video racconto di Veit Heinichen, che seguiremo fra il Carso e il mare, dai panorami scoscesi che guardano il golfo a strapiombo sino ai terminal del porto, in uno slalom di gru, treni e container. Disegnando dall’altipiano prospettive ribelli lo scrittore ci regalerà, a pochi giorni da Natale, alcuni dei passaggi più significativi di Scipio Slataper, e ci farà viaggiare “fra le montagne che si frantumano e la valle che si rinchiude, là dove il torrente sparisce nel suolo”, sino all’approdo al mare dove “levan l’ancora i grossi piroscafi nostri verso Salonicco e Bombay”. Un modo per ritrovare ancora una volta la città che riunisce in sé più confini, più contrasti ma allo stesso tempo anche più «ponti» di qualsiasi altro luogo in Europa: Trieste, il luogo di cui Veit Heinichen ha fatto da tempo la sua città di elezione. Dettagli sul sito pordenonelegge.it e porto.trieste.it
Veit Heinichen, nato in Germania nel 1957, vive a Trieste e scrive di Trieste. Laureato in economia a Stoccarda, ha lasciato una carriera avviata per lavorare dapprima come libraio e poi come editore: la casa editrice Berlin Verlag di Berlino di cui è stato cofondatore e direttore fino al 1999, è stata diverse volte in Germania Casa editrice dell’anno. I suoi romanzi di successo sono tradotti in molte lingue. Dal 1997 vive a Trieste, che frequenta dal 1980, dove ha ambientato i suoi romanzi. Già materia per la serie televisiva della rete ARD Commissario Laurenti in Germania, diventerà presto il soggetto per una produzione italiana. Profondo conoscitore della sua terra d’adozione, ha scritto Trieste. La città dei venti (Triest. Stadt der Winde) insieme alla chef Ami Scabar, un libro di viaggio che è una storia delle meraviglie culinarie, culturali, artistiche e storiche della città. Tra i suoi piu recenti romanzi tutti pubblicati con E/o edizioni si ricordano La giornalaia (2017), Ostracismo (2019) e l’ultimo suo lavoro Borderless (2020).
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In copertina e all’interno lo scrittore tedesco Veit Heinichen sul Carso e a Trieste, città dove vive da molti anni.