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Uno sguardo atipico e un approccio inedito al genio della musica: è “Il Beethoven che sorride” il leitmotiv del tradizionale festival autunnale dell’Associazione Sergio Gaggia di Cividale, che non si piega di fronte all’emergenza sanitaria e che è dunque pronto a offrire – nel rigoroso rispetto delle disposizioni anti-contagio – otto appuntamenti di assoluto livello. Il protagonista dell’edizione 2020 era pressoché obbligato: ricorrono infatti i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven ed è dunque a lui che la Gaggia dedica cinque concerti e tre incontri che si distaccheranno, appunto, dall’immagine più nota del compositore di Bonn. «L’intenzione – spiega il pianista Andrea Rucli, presidente dell’Associazione – è di sottolineare, approfondire e recuperare all’ascolto un repertorio di non frequente, se non rara, esecuzione, in cui predominano le cifre stilistiche dell’amabilità e dello stile garbato, presenti in maniera consistente nella produzione di Beethoven, sfuggendo così all’ingessato cliché romantico del compositore tragico e disperato. Affermati concertisti internazionali e talenti emergenti regionali produrranno in un intenso laboratorio cameristico programmi di grande interesse tematico, che saranno introdotti, al primo concerto, dal più grande divulgatore musicale italiano, Giovanni Bietti». Gli eventi si svolgeranno tutti in location di estremo fascino storico e architettonico, grazie anche alla collaborazione dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.
Sophie Klussmann
Prima tappa a villa Deciani, a Martignacco, dove alle 20.30 di domani 14 ottobre si potrà assistere a “Beethoven e il futuro”. Alla citata prolusione di Bietti seguirà un concerto con la nota cantante tedesca Sophie Klussmann, volto conosciuto anche per aver cantato e recitato nel film Casanova, interpretato da John Malkovich. In scaletta non solo Beethoven (con una scelta dei Folklieder e il ciclo An die Ferne Gelibte), ma anche il celebre Lied di Schubert Der Hirt auf dem Felsen, che prevede la presenza del clarinetto; lo suonerà Vincenzo Mariozzi, già primo clarinetto dell’orchestra Santa Cecilia di Roma. In una sorta di evoluzione del genere, da cui il titolo della serata, il concerto si chiuderà con i due splendidi Gesänge op. 91 per voce, viola e pianoforte di Joahannes Brahms. Vladimir Medelssohn, fra i massimi violisti al mondo, si aggrega nel trio alla Klussmann e ad Andrea Rucli, al pianoforte.
Secondo concerto giovedì (ore 20.30), a Merlana di Trivignano Udinese, nella grande sala del Folador di villa Rubini. A Vincenzo Mariozzi e ad Andrea Rucli si uniranno tre talenti regionali, Florian Cason, al corno, e i fratelli Federico e Alessandro Bressan, ripettivamente all’oboe e al fagotto, per esplorare il rapporto tra Ludwig e Amadè (come recita il titolo della serata): in programma il quintetto di Mozart Kv 452, che ha certamente ispirato l’omologo op. 16 di Beethoven, equilibrio e forma per due capolavori assoluti dello stile classico.
Venerdì (alla stessa ora) il festival raggiungerà villa Romano, a Case di Manzano, proponendo una curiosa serata dal titolo Beethoven alla moda: verrà eseguito il celebre settimino op.20, nella trascrizione dello stesso Beethoven. Completerà il concerto un importante quartetto d’archi, l’op. 18 n. 4, affidato a due violinisti di straordinario talento, Solenne Paidassi e Aylen Pritchin, entrambi primi premi assoluti al prestigiosissimo concorso Long-Thibaud e abituali ospiti di grandi orchestre e importanti sale. Aylen, in particolare, è stato premiato anche nell’ultima edizione del Tchaikovsky di Mosca e ha un rapporto privilegiato con il notissimo direttore Teodor Currentzis, che l’ha portato più volte in tournée con la sua orchestra MusicAeterna. Al violoncello Claude Frochaux, musicista italiano che vive in Germania da anni e che vanta una notevole carriera.
Andrea Rucli
La barchessa di villa Pace, oggetto di un recente e accurato restauro, sarà inaugurata a Tapogliano con il concerto di sabato prossimo, ancora alle 20.30. In “Tormentoni di ieri e di oggi” una melodia fischiettata da mezza Vienna sarà il tema del terzo tempo del frizzante trio op. 11, mentre la sublime Romanza in fa maggiore si riduce a tormentone dei nostri anni Ottanta, sminuita e relegata a sigla di una nota reclame televisiva. Del giovane Beethoven, che lotta nella capitale asburgica per emergere e imporsi come l’erede di Mozart, parlerà prima del concerto Umberto Berti, brillante musicologo che da sempre collabora con la Gaggia.
Il gran finale concertistico è previsto all’Abbazia di Rosazzo alle 19.30 di domenica 18 ottobre, con “Da Beethoven all’Eden”, allusione al rapporto che lega il quintetto op. 29 di Beethoven per due viole al celestiale quintetto per due violoncelli di Schubert. Si esibiranno anche la violista friulana Margherita Cossio e il violoncellista Francesco Mariozzi.
Infine, coda novembrina per il festival: nel salone Somsi di Cividale giovedì 5, alle 20, Sergio e Giuliana Carrino, fondatori a Muggia di una casa/museo dedicata al mito di Beethoven – realizzata dopo 40 anni di ricerca dalla coppia, ora coadiuvata dal figlio, che non a caso si chiama Ludovico -, racconteranno la loro storia nell’incontro “Una Passione chiamata Beethoven”. Una visita guidata alla casa, per un massimo di 24 persone, è prevista per le 11 di domenica 8 novembre.
Il via domani a Martignacco…
… e il finale domenica a Rosazzo.
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In copertina, il grande Ludwig van Beethoven in un celebre ritratto.