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Un festival che esplora il pianeta con sguardo globale e indaga con cura locale il territorio e le sue geografie prossime. Il viaggio dell’homo geographicus, dalle sponde dell’Adriatico attraverso il Mediterraneo, dalla Sardegna agli Stati Uniti: da oggi a domenica la città dominata dalla storica Rocca sul Carso ospita la seconda edizione di GEOgrafie Festival. Scrivere la terra, leggere la terra, cinque giornate di libri, di voci e di letture, promosso da Comune di Monfalcone e Fondazione Pordenonelegge. Un festival che si pone come «crocevia di punti di vista e narrazioni diverse, chiave di lettura e di comprensione delle concatenazioni della storia e dell’attualità».
Franco Cardini
Ad inaugurare GEOgrafie 2020 sarà un viaggio lungo la Via della Seta assieme allo storico Franco Cardini, che, intervistato da Gian Mario Villalta – curatore del programma insieme a Roberto Covaz e con il Comitato scientifico del Comune di Monfalcone – aprirà uno squarcio sul passato e futuro nei rapporti tra Oriente e Occidente, questo pomeriggio,alle 17.30, in piazza della Repubblica. La storia di un viaggio millenario che ha dato realtà e fascino ad Alessandria, Chang’an, Samarcanda, Bukhara, Baghdad, Istanbul. Oggi quel percorso sta cominciando a unire Paesi che aspirano a svolgere un ruolo dominante sulla scena mondiale. Difficile fare previsioni su come tutto questo trasformerà Oriente e Occidente. Le suggestioni di questo viaggio proseguiranno in serata al Teatro Comunale, alle 21. con Alessandro Vanoli, percorrendo le antiche vie di commercio e di guerra, lungo i luoghi di pellegrinaggio e paesi incantati attraverso il Mediterraneo: visitando un Mediterraneo che è stato luogo di molti crocevia dove Oriente e Occidente si sono incontrati e contrapposti. Scopriamo così che l’Europa si è definita per millenni in rapporto alle sue relazioni con il mondo mediterraneo, nonostante l’avventura atlantica, e che ancora oggi è l’ambito più vivo del confronto mondiale tra culture.
Valentina Bisti
Marco Fritella
L’Italia nelle sue infinite declinazioni di impresa, di persone e di sfide per l’avvenire, al centro degli incontri in piazza della Repubblica con i giornalisti Valentina Bisti (domani alle 15.30) e Marco Frittella (sabato alle 11.30) che propone il suo reportage virtuale nell’Italia green che sta attraversando la rivoluzione nell’economia verde e sostenibile. Molte le “dediche” alle diverse geografie del nostro Paese: il ritorno a Mantova sua città di origine di Antonio Moresco intervistato da Alberto Garlini (domani alle 17 in piazza della Repubblica), l’Adriatico di Egidio Ivetic (domani alle 21), la Sardegna di Marcello Fois (venerdì 25 alle 18), la Trieste che racconta Cristina Gregorin ne “L’ultima testimone” (Garzanti). e la Milano di Silvia Bottani (sabato alle 15.30). Tra locale e globale, la riflessione spazierà tra la letteratura, con le geografie letterarie dei romanzi noir assieme a Massimo Carlotto e Veit Heinichen ma anche attraverso i continenti: in un ideale percorso opposto alla Via della Seta, sarà Gennaro Sangiuliano (sabato alle 18.30 in piazza della Repubblica) ad aprire una finestra sugli Stati Uniti di Donald Trump e la sua vittoria contro ogni pronostico. Con riflessioni a tutto tondo sul senso stesso di una prospettiva geografica dell’umanità, dall’homo sapiens con Telmo Pievani (venerdì alle 16) all’homo geographicus con Matteo Meschiari (sabato alle 17), non senza una parentesi di Marcello Veneziani (domenica alle 17) ricognizione sulla geografia delle dieci divinità che hanno fondato il pensiero e l’esistenza dell’uomo. Fino alla chiusura del festival domenica alle 18.30, affidata a Beppe Severgnini che con Carlo Fava dipingerà la stranissima primavera pandemica che ha sconvolto il pianeta.
Veit Heinichen
Massimo Carlotto
Una specifica sezione del festival sarà dedicata ai lettori giovani negli incontri disseminati nelle cinque giornate, dai Books in the City (per bambini e famiglie così come alla riscoperta dei territori tra Maldobrie e Carso) agli incontri “Geografie Young” rivolti alle nuove generazioni di lettori, con Livio Vianello in una lettura liberamente tratta dal romanzo di Jean Giono, e l’incontro con due autrici vincitrici del Premio Andersen, Chiara Carminati e Pia Valentinis (domani alle 18 in piazza Cavour), e l’arte di sbagliare del prof più apprezzato del web, Enrico Galiano (sabato alle 10 in piazza della repubblica). La scrittura si incrocerà con le arti espressive nel concerto etnofolk di domenica mattina con i Benandanti, e nella lettura scenica “Il Muro: la Domenica delle scope. Una storia europea” di Roberto Covaz, sabato 26 alle 21 al Teatro Comunale, sulle tracce del 13 agosto 1950, il giorno in cui migliaia di goriziani rimasti in territorio jugoslavo si misero in cammino per superare la frontiera. E venerdì sera (ore 19, Centro Giovani Innovation Young con prenotazone obbligatoria) GEOgrafie ricorderà il 75° anniversario dell’esplosione della bomba atomica su Hiroshima con l’evento scenico “Sakura: nel paese dei fiori di ciliegio Una storia di Hiroshima”, uno spettacolo-concerto basato su alcuni racconti tratti dal manga giapponese “Hiroshima, la città dei fiori di ciliegio” di Fumiyo Kono.
Beppe Severgnini
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito, ma sarà necessario presentarsi agli incontri trenta minuti prima dell’orario di inizio, per consentire gli ingressi secondo i protocolli di sicurezza. In piazza della Repubblica sarà allestito il “Geovillage”, una grande area con stand espositivi destinate alle case editrici e alle librerie. Info e dettagli geografiemonfalcone.it
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In copertina la Rocca, simbolo di Monfalcone, e qui sopra uno scorcio di piazza della Repubblica.