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di Gi Elle
Il Coronavirus oggi ha spento una delle voci più illustri della cultura mondiale, quella di Luis Sepùlveda, una voce ascoltata e amata anche dal Friuli, dove lo scrittore cileno è stato applaudito in più occasioni: due volte a Pordenonelegge, al Premio Hemingway di Lignano Sabbiadoro e al Premio Nonino. Cosicché, oggi abbiamo tutti appreso con dolore la notizia che i telegiornali ci hanno dato all’ora di pranzo. Lo sapevamo malato, contagiato dal terribile morbo che ha squassato il mondo, ma non così grave. Invece, la grande forza che ha dimostrato tutta la vita combattendo contro le ingiustizie non è stata, purtroppo, sufficiente a sconfiggere il Covid-19.
Luis Sepùlveda era diventato un amico del Friuli essendo stato protagonista di Pordenonelegge in una delle prime edizioni, nel 2005, e poi nel 2017 quando appunto è tornato alla famosa Festa del libro e dell’autore. Nel frattempo, però, aveva vinto il prestigioso Premio per la Letteratura che la Florida friulana dedica ogni anno a Ernest Hemingway e prima ancora era stato grande protagonista alla Distilleria di Percoto nella tradizionale festa di fine gennaio. Sepùlveda ci ha lasciati a 70 anni e lo piangiamo perché l’implacabile morbo ce lo ha strappato, ma abbiamo anche il dovere di ricordarci della sua vita: esemplare e avventurosa, la vita di un viaggiatore appassionato, che scopriva il mondo a ogni nuova tappa con la curiosità e lo sguardo innocente di un ragazzo.
Fondazione Pordenonelegge, a poche ore dalla notizia della sua scomparsa, ricorda il poeta cileno applaudito appunto nel 2005 e nel 2017: un uomo sempre dalla parte degli ultimi, capace di combattere per un mondo migliore, per una rivoluzione ecologica, che ci ha lasciato libri che palpitano di senso di giustizia. Oggi lo piangiamo, ma dobbiamo ricordare la sua vita, vissuta pienamente, fino in fondo, con divertimento e grazia. Una vita che ha incrociato anche il pubblico di Pordenonelegge, ma anche dei Premi Hemingway e Nonino, lasciando nella memoria di chi ha avuto la fortuna di seguirlo e di incontrarlo il segno di una esperienza unica, arricchente e gioiosa.
«Ricordo di avergli personalmente consegnato il Premio Hemingway nel 2016 – racconta il sindaco di Lignano, Luca Fanotto – e di averlo conosciuto, al di là dell’altissimo valore letterario, come una persona di grande gentilezza e disponibilità. La sua statura umana, d’altra parte, si è riverberata nelle sue opere: ha narrato per noi le vicissitudini dei popoli oppressi, si è schierato per le cause dell’emancipazione e dell’ecologia, a Lignano quattro anni fa ha portato la sua esperienza e ha veicolato la sua sensibilità e attenzione ai temi del disagio sociale. Aspetti sui quali riusciva a catalizzare anche l’attenzione dei giovani e giovanissimi attraverso favole e apologhi legati a questioni che sono oggi centrali, come la sostenibilità e la difesa dell’ambiente».
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In copertina e qui sopra (col sindaco Luca Fanotto) Luis Sepùlveda al Premio Hemingway di Lignano; in alto, a Pordenonelegge.