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di Gi Elle
“E allora prendete pennelli, matite, scalpelli e tutto quello che ritenete opportuno e, create, create, create. La Galleria La Loggia è chiusa, per la prima volta in 47 anni di attività. Quella porta si riaprirà appena possibile e allora ci rivedremo volendoci più bene di prima”. E’ l’affettuoso appello-augurio che Maristella Cescutti ha indirizzato, tramite Facebook, ai suoi amici artisti – pittori, scultori, incisori, fotografi… – in questi giorni difficili per tutti a causa del dilagare della pandemia da Coronavirus. Che ha fermato anche l’attività dello storico spazio espositivo che si apre sotto la Loggia del Lionello – eccone spiegato il nome -, nel cuore del capoluogo friulano, e alla cui guida appassionata vede da decenni proprio la professoressa Cescutti. Una vita tutta dedicata all’arte, sia come insegnante sia appunto come gallerista, tanto d’aver meritato, prima dello scorso Natale, il Sigillo della Città di Udine. Un ambito riconoscimento che il Comune riserva ai cittadini che maggiormente si sono distinti.
Maristella, in questi giorni di forzato riposo, ha dunque sentito il desiderio di rivolgersi proprio agli artisti, impegnati, tappati nelle loro case, a scansare un morbo tremendo che si è abbattuto sulle nostre vite come un uragano. E ai suoi amici – che tutti, e sono tantissimi, hanno avuto la gioia di esporre le proprie opere nei prestigiosi spazi della Loggia – si rivolge con accorate parole. “Buongiorno cari artisti, come state? Vi ho nel cuore. Tutti. Penso a voi anime profondamente sensibili che, per questo, state affrontando con maggiore difficoltà il momento che all’improvviso ha sconvolto la nostra esistenza. Sono sicura che avete trovato nella medicina del cervello, che è l’arte, un rifugio per superare le incertezze e l’inquietudine che danno queste lunghe giornate”.
Ed ecco un appello a essere forti per superare l’emergenza: “E’ tempo di rimodulare – li esorta Maristella – i nostri sentimenti in maggiore altruismo, umiltà onestà e amore. Non bisogna avere paura di essere vulnerabili, di esprimere le nostre emozioni e i nostri sentimenti. E allora io vi dico che vi voglio bene, e amo tutto di voi: a iniziare dal tormento che avete nel creare, nell’affrontare gli spazi bianchi di una tela, nel forgiare un’opera, nell’affrontare e nel plasmare qualsiasi materiale. Condivido la vostra gioia nel vedere il risultato, e la paura nel rivederlo, magari modificando il primo giudizio. Capisco la vostra solitudine, il profondo dibattito interiore, l’alternanza di momenti di incertezza a convinzioni, che possono abbattersi in un attimo. Vorrei essere vicino ad ognuno di voi per incoraggiarvi, infondervi sicurezza, e dare consensi e commenti sinceri”.
E ancora: “Questo è un momento in cui l’ispirazione fatica ad emergere, lo capisco, ma consideratevi fortunati nel possedere un dono creativo che permette alla vostra mente e al vostro cuore di avere un prezioso rifugio. Voi cari artisti siete i capisaldi della bellezza, grazie alle vostre opere potrete infondere, di nuovo, gioia e speranza. Nei momenti difficili la storia dell’arte ci insegna come gli artisti abbiano lasciato nel tempo un segno importante”.
Infine, un augurio e una promessa che Maristella Cescutti rivolge ai “suoi” artisti: “Intanto, vi auguro buon lavoro, le opere che farete in questo periodo le esporremo in varie mostre collettive come testimonianza storica di questo periodo e come base per un futuro migliore. Non vedo l’ora di riabbracciarvi”.
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In copertina, Maristella Cescutti la scorsa estate alla vernice della retrospettiva dedicata ad Arrigo Poz.