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di Silvio Bini
L’Amministrazione civica di Valvasone Arzene, con il sostegno della Fondazione Friuli, alcuni mesi fa aveva lanciato un innovativo progetto di sostegno agli interventi di restauro delle affrescature presenti nel territorio comunale e visibili dalle pubbliche vie o piazze. Infatti, ai proprietari di pareti affrescate è stato assegnato un contributo sostanzioso dal Comune attraverso un bando che ha visto ben 6 interventi finanziati.
Già preziose sorprese aveva riservato il recupero la scorsa estate di un grande affresco sulla casa Pinni in piazza Castello, in pieno centro storico, e nessuno si sarebbe atteso una nuova rivelazione che impreziosisce di ulteriori testimonianze storiche il borgo antico di Valvasone.
Così, tolti i veli del restauro dell’antico mulino presente in via XXIV Maggio, una delle più suggestive vedute del borgo con la ruota “Irma” ancora in funzione grazie alla forza motrice impressa delle acque della Roggia dei Molini, la meraviglia è stata generale.
La bellissima parete restaurata.
Prima dei lavori di restauro della parete dello storico mulino, realizzati dalle sapienti mani di Stefano Tracanelli di Spilimbergo, già erano visibili una nitida scritta “1473 Fo coperto questo molino a di 6 di luio” oltre a un trittico di figure sacre, con una Madonna affiancata da un San Rocco e da un’altra figura di difficile individuazione, se non per tradizione iconografica un probabile Sant’Antonio Abate, sormontati da alcuni fregi, festoni e un velario.
Ma tolta una parte di intonaco successivo, mai ci si sarebbe attesi di ritrovare un Leone marciano, in perfetto stato di conservazione, accompagnato in vesti araldiche da un leone rosso rampante, simbolo della famiglia dei Cuccagna, casata dalla quale discendono i di Valvasone. Lo stesso restauratore spilimberghese evidenzia che la presenza di numerose affrescature denota l’importanza che avevano i mulini per l’epoca e, in particolar modo, gli opifici presenti nel cuore della vita del borgo antico. Inoltre, sottolinea nello specifico caso l’evidente proprietà dei Cuccagna al momento della realizzazione del mulino.
Certo è che l’edificio originale è stato intonacato nel 1473 e lo stesso è stato completato poco dopo poiché il secondo affresco, ricomprendente il più della parte pittorica restaurata e, in particolare, il Leone marciano ritrovato, sentito il parere del principale esperto di questa forma di rappresentazione del dominio veneto, il professor Alberto Rizzi dell’Università di Venezia, che ha già visionato l’opera rimanendone molto colpito per la bellezza e il dettaglio, evidenzia che non può essere stato realizzato dopo il 1509.
Il sindaco Markus Maurmair.
“Questa nuova scoperta – evidenzia il sindaco, Markus Maurmair – aumenta le testimonianze della storia che ha caratterizzato e formato l’antico borgo di Valvasone aprendo nuove finestre di ricerca sulla fase veneziana proprio nell’anno in cui la Regione Friuli Venezia Giulia vuole ricordare il Patriarcato di Aquileia nella ricorrenza dei 500 anni dalla sua scomparsa per mano veneziana”.
“Come Amministrazione comunale esprimiamo ancora una volta un vivo apprezzamento ai proprietari degli immobili che hanno colto l’opportunità dell’innovativo bando, realizzato dal Comune con il sostegno della Fondazione Friuli, e che sta consentendo una sinergia strategica per il restauro di vive testimonianze d’arte che impreziosiscono il nostro paese”. Insomma, un nuovo motivo per fare una visita al Comune di Valvasone Arzene che rappresenta una delle più preziose gemme del Friuli, uno dei Borghi più belli d’Italia.
L’antica casa nel borgo di Valvasone.
Info:
Markus Maurmair
tel. 3494706253
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In copertina, il Leone marciano scoperto attraverso il restauro dello storico mulino del paese.