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Anche l’Università della Terza Età di Pordenone, a seguito del Dpcm del 25 ottobre, è stata costretta a sospendere corsi e laboratori in presenza: riposizionamento, quindi, in streaming. Si comincia con il ciclo su “Storia del Patriarcato di Aquileia attorno al 1420” tenuto da Pier Carlo Begotti, storico della lingua e cultura friulana: martedì 3 novembre, ore 15.30, “I cibi quotidiani: banchetti e mense povere”; martedì 10 novembre, dedicato a “Legno, paglia, mattoni e pietre nelle dimore”, martedì 17 novembre, con il tema “Lavorare con le mani, le macchine e la mente”. In questa serie storica si illustreranno le innovazioni e, dall’altra parte, le istanze di conservazione che caratterizzano il Friuli nel momento del passaggio, nel 1420, dal governo dei Patriarchi di Aquileia alla Repubblica di Venezia.

Pier Carlo Begotti


Appuntamento in streaming anche per il ciclo di incontri “Patriarcato di Aquileia e Repubblica di Venezia”. Giovedì 5 novembre, ore 15.30, Fulvio Dell’Agnese, storico dell’arte, terrà il suo incontro parlando dello stato dell’arte nel 1420: i maggiori mutamenti, oltre che sul piano politico e istituzionale, si hanno in campo culturale, con la rinascita delle arti, della scuola e della letteratura.
Mercoledì 25 novembre “I patriarchi di Aquileia di origine veneziana e le arti in Friuli dal 1420 al 1751. Cronache, appunti, note a margine con Angelo Bertani critico d’arte. L’ultimo incontro di questa seconda serie è in programma mercoledì 9 dicembre, ore 15.30, e sarà dedicato alla musica: ne parlerà Giancarlo Pauletto, critico d’arte, illustrando “Antiche tradizioni di cultura popolare tra Friuli, Veneto, Austria e Slovenia: la villotta friulana. Omaggio a Renato Appi”.
Per seguire lo streaming basterà accedere al sito www.centroculturapordenone.it/ute dove verrà reso disponibile il link alla diretta.

Sesto al Reghena, rinvio
a dicembre per Del Giudice

L’anno pandemico e il recente decreto governativo impongono lo slittamento di una delle mostre autunnali più attese: quella che riserverà un intenso omaggio alla figura dell’artista, del poeta e dell’intellettuale come icona paterna. Non potrà essere inaugurata, come previsto, domani 31 ottobre, ma si aprirà con migliori auspici di rinascita natalizia, sabato 5 dicembre, la personale dell’artista trevigiano Paolo Del Giudice “Volti, pitture”, programmata negli spazi della splendida cornice del Salone Abbaziale di Santa Maria in Silvis, a Sesto al Reghena. Un percorso espositivo promosso nell’ambito della 29ma edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra per iniziativa di Presenza e Cultura con il Comune di Sesto, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Centro Iniziative Culturali di Pordenone, a cura di Giancarlo Pauletto, per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo e di Stefano Padovan. In esposizione il pubblico troverà una quarantina di “volti” reinterpretati da Paolo Del Giudice, «che – spiega il curatore, Giancarlo Pauletto – sembra caricare gramscianamente la figura dell’intellettuale di grande responsabilità: gli intellettuali, gli scrittori, artisti e poeti, ma anche filosofi e scienziati, possono aprire possibilità, indicare strade. L’intellettuale è certamente un “padre” ed entra quindi pienamente nella logica e nel filo conduttore dell’edizione 2020 del Festival internazionale di Musica Sacra». I volti in mostra restituiranno, fra gli altri, i tratti di Franz Kafka, Eugenio Montale, Carlo Emilia Gadda.

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In copertina, la Basilica di Aquileia fulcro del Patriarcato.

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