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Mostre d’arte protagoniste oggi, 3 ottobre, da Gradisca d’Isonzo a Pordenone, dove gli occhi sono puntati sulle gallerie Spazzapan e Sagittaria. Ecco, pertanto, di che cosa si tratta in dettaglio. E sempre nel capoluogo della Destra Tagliamento oggi c’è un invitante appuntamento a teatro.

A Palazzo ricordando
Luigi Spazzapan

GRADISCA – In occasione dell’annuale edizione di “Invito a Palazzo – Arte e storia nelle banche e nelle fondazioni di origine bancaria”, promossa a livello nazionale da Abi, nella giornata odierna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che anche quest’anno aderisce alla manifestazione, ha promosso la collezione dell’artista Luigi Spazzapan invitando il pubblico a visitare l’omonima Galleria di Gradisca d’Isonzo. Con l’occasione sarà possibile ammirare anche la mostra temporanea appena inaugurata “Plurima. Galleria d’arte. Udine / Milano. 1973-2102”, omaggio ad una delle principali realtà del Friuli Venezia Giulia che hanno fatto conoscere l’arte contemporanea in regione, ed accedere alle visite (su prenotazione) alla collezione e alla mostra, con il seguente orario: ore 10.30 (visita alla mostra), ore 11.30 e ore 17 (visita alla collezione). Info e prenotazioni allo 0481.960816.
Un invito dunque extra moenia per conoscere un patrimonio artistico esposto a rotazione al primo piano della galleria Spazzapan, dedicato esclusivamente alla valorizzazione della raccolta della Fondazione e della personalità eccezionale dell’artista Luigi Spazzapan, gradiscano di origine e torinese di adozione. Un artista che seppe unire la cultura dell’espressionismo e del primo e secondo futurismo a tendenze derivanti dalla pittura francese, dall’impressionismo a Matisse, sino alle ultime figurazioni astratte informali. La Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, situata nello storico Palazzo Torriani, ora sede municipale, è gestita in forma associata dallo stesso Comune di Gradisca, da Erpac – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, ed è visitabile dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. La visita dovrà avvenire nel rispetto delle misure di prevenzione Covid-19 adottate da Erpac, ente gestore della Galleria.

“Sentieri Illustrati”
alla Sagittaria

PORDENONE – Tutti a bordo, “In astronave verso mondi astratti” con l’edizione 2020 di “Sentieri Illustrati”, l’annuale evento espositivo allestito a Pordenone dal Centro Iniziative Culturali in omaggio all’illustrazione per l’infanzia, la forma d’arte che accompagna l’uomo dai suoi primi sguardi verso la vita, e che sa educare alla libertà, ai sentimenti e alle emozioni. Si inaugura oggi, ore 17.30, alla Galleria Sagittaria la 12ma edizione della mostra promossa dal Cicp in collaborazione con il Centro Culturale Casa Zanussi Pordenone, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: un percorso espositivo dedicato quest’anno alla Polonia, con 15 grandi illustratori che portano a Pordenone la loro esemplare storia creativa, dove le immagini diventano parole e le parole sono immagine. Una formidabile astronave espressiva che idealmente congiunge gli albori della comunicazione dell’uomo ai traguardi più innovativi e sperimentali della grafica del nostro tempo. Ecco dunque i 15 protagonisti, selezionati dalla storica dell’arte polacca Kasia Boratyn, per condurci “In astronave, verso mondi astratti”: sono Katarzyna Bogucka, Bohdan Butenko, Aleksandra Cieślak, Małgorzata Gurowska, Monika Hanulak, Marta Ignerska, Agata Królak, Grażka Lange, Piotr Młodożeniec, Daniel Mróz, Janusz Stanny, Henryk Tomaszewski, Małgorzata Urbańska, Józef Wilkoń e Stanisław Zemecznik. Come sempre, la rassegna “Sentieri Illustrati” è a cura di Angelo Bertani e Silvia Pignat, su progetto grafico e allestimento di Silvia Pignat, per il coordinamento della presidente del Centro Iniziative Culturali di Pordenone Maria Francesca Vassallo. La mostra sarà liberamente visitabile fino al 29 novembre, su prenotazione, integrata da laboratori per le scuole e visite guidate su richiesta. Catalogo in Galleria, info: Centro Iniziative Culturali Pordenone, tel. 0434.553205 www.centroculturapordenone.it
«Nata da una forte tradizione culturale, formata nelle migliori Università e Accademie, la tradizione di illustrazione polacca – spiega la presidente Cicp, Maria Francesca Vassallo – continua ad arricchire le più diverse forme espressive. Dal fumetto alla grafica, dalla sceneggiatura alla creazione di marionette per il teatro, dall’arte multimediale alla scultura, dalla progettazione di libri per bambini e adulti alla ideazione di poster che hanno rappresentato visivamente eventi di forte cambiamento, come Solidarność. La loro presenza va ad arricchire ulteriormente la varietà di esperienze portate dal centinaio di artisti e creativi, da tutta Italia e da Lettonia, Lituania, Slovenia, Ungheria, nelle dodici edizioni di Sentieri Illustrati dal 2009 ad oggi. Tutti con collaborazioni internazionali».
E il critico d’arte Angelo Bertani si chiede: «Le illustrazioni hanno necessità delle parole? Delle parole scritte? La questione, solo apparentemente oziosa, si ripropone proprio perché molti degli illustratori polacchi che espongono le loro opere in Galleria Sagittaria hanno inserito nelle loro tavole (o comunque ne hanno previsto l’inserimento) parole e segni verbali. Risulta subito evidente che l’illustrazione polacca si muove spesso nell’ambito di una dimensione grafica di autorevole tradizione centro-europea, alimentata da sorgenti costruttiviste e bauhausiane (da qui l’uso del collage, del fotomontaggio, di forme geometriche primarie, il tutto elaborato in uno stile molto sintetico) e dunque l’immagine spesso si unisce alla parola proprio perché è una certa concezione della comunicazione a prevalere, ovviamente creativa e non banalmente emotiva o mimetica. Le immagini e le parole non si giustappongono quanto piuttosto trovano un’armoniosa, necessaria e stringente interrelazione. Gli antropologi sono oramai quasi tutti concordi nell’affermare che la specie umana dapprima cominciò a comunicare con i gesti e poi progressivamente con il linguaggio verbale. L’illustrazione polacca ci fa capire immediatamente quanta cultura, grafica, ma non solo, sia a fondamento di un’ampia produzione creativa e ci riconduce alle origini di quella comunicazione che ha visto il connubio originario tra immagine e parola. Un dato istintivo per i bambini che sanno subito cogliere proprio nelle immagini un dato primario -psicologicamente profondo, evolutivamente cruciale- che confluisce con naturalezza nella parola e di necessità nella narrazione».

Stasera Maria Paiato
al Teatro Verdi

PORDENONE – È una delle più amate e celerate attrici teatrali italiane, indiscussa protagonista delle scene, ma nota anche a chi frequenta il grande e piccolo schermo, la protagonista, oggi, alle 20.30, del secondo appuntamento al Teatro Verdi di Pordenone con la programmazione che si estende fino al prossimo dicembre. Maria Paiato, attrice-icona, tra gli altri, di Luca Ronconi, con cui ha lavorato moltissimo nell’ultima parte della vita del regista, tra le più raffinate e sensibili interpreti del palcoscenico, torna al Verdi diretta da Giulio Costa per dare corpo e voce al un racconto ironico e tagliente di Tommaso Landolfi, uno degli autori più raffinati del Novecento italiano, “Le due zittelle”. La scrittura di Landolfi ci porta per mano, con ironia e disincanto, tra stanze rese maleodoranti dal senso di chiusura della cultura che le abita. Una cultura fatta di superstizione, bigottismo, fede e ipocrite virtù. Le due, Lilla e Nena, vivono quel che rimane della loro meschina vita in compagnia di una piccola scimmia; ma la quiete, finalmente raggiunta dopo la morte della dispotica madre, bruscamente s’interrompe a causa di fatti strani che nottetempo accadono nella cappella del vicino convento. «Le due zittelle», scritto nel 1943 è senz’altro una delle punte più alte dell’opera di Tommaso Landolfi. In un appartamento di una provincia di una Italia per metà muffosa e per l’altra metà impegnata nello sforzo di risorgere da una guerra che ancora l’affligge, «due zittelle» vivono quel che rimane della loro vita con la «scimia» Tombo – regalo di un fratello delle due zittelle poi scomparso -, che vive dentro una grande gabbia, e svolge la funzione del «maschio di casa», viziato e irrequieto a causa della cattività. A portere scompiglio nella vita delle due poverine la scoperta di un mistero: a detta delle monache, Tombo, nottetempo, dopo aver aperto la gabbia ed essersi liberato della catenella che lo vincola, si introdurrebbe nella cappella del monastero, facendo scempio delle ostie consacrate e, insomma, commettendo atti sacrileghi. La storia raccontata viene interrotta da continue digressioni, pause, con interstizi retorici in cui la narratrice scava la superficie del racconto, dialogando con il pubblico, alla scoperta di una cultura fatta di superstizione, bigottismo, fede e ipocrite virtù.
Il teatro informa il pubblico che si è aperta una nuova disponibilità di posti per questo spettacolo e per gli altri in programma fino al 15 ottobre a seguito della nuova ordinanza regionale. Biglietteria aperta dal lunedì al venerdì: 16 – 19 e il sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 (tel 0434.247624).
www.comunalegiuseppeverdi.it – biglietteria@comunalegiuseppeverdi.it

Maria Paiato

Foto Giacomo Brini

 

 

 

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