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di Giuseppe Longo

NIMIS – Tradizione rispettata, a Nimis, ma con gli accorgimenti richiesti per la prevenzione del Coronavirus che sembra non voglia ancora arrendersi. Stamattina, infatti, alle Pianelle sono cominciati i riti dell’Ottavario che introducono alla grande festa dell’8 settembre con cui si celebra la Natività della Madonna. Ma non nel bellissimo Santuario, affrescato da Giacomo Monai e tanto amato da sposi di tutto il Friuli, bensì nel tendone della rinomata “Sagre des Campanelis” che quest’anno non ci sarà nella sua formula consueta. Un tendone, dunque, trasformato in chiesa per assicurare quel distanziamento sociale che ci è tanto raccomandato. Tre le Messe ogni mattina (6.30, 7.30 per i pellegrinaggi e 9.30 per bambini e ragazzi) che vedono, per la prima volta, quale predicatore il diacono Diego Mansutti, impegnato da tanti anni ormai, in barba all’avanzare dell’età, a favore dei paesi della montagna rimasti senza sacerdote. Stamane ha esordito commentando il brano del Vangelo di Luca che racconta l’Annunciazione – quello che nella Novena di Natale si canta in latino con il “Missus” continuando un’antica tradizione della Chiesa di Aquileia -, in quanto per ogni giornata ha scelto un tema diverso, sempre dedicato alla Madre di Cristo.

Monsignor De Tina alla prima Messa.

Il diacono Diego Mansutti.

L’Ottavario non è sentito soltanto dalla comunità di Nimis, ma anche dalla gente dei paesi vicini. Così, mentre stamattina c’era il pellegrinaggio di Loneriacco, domani sarà quello di Segnacco, giovedì quello di Vallemontana e Monteprato, venerdì di Ramandolo e Chialminis, e sabato di Torlano. Domenica prossima pausa, perché alle 11 ci sarà la Messa degli sposati alle Pianelle. Quindi, lunedì 7 sarà la volta di Cergneu (la sera, il Rosario delle 20 sarà dedicato ai sagrestani defunti) e martedì 8 ultimo pellegrinaggio con la comunità di Vergnacco, prima della Messa solenne delle 11 che sarà cantata dal Coro di “Sant’Elena”.
Folta la partecipazione oggi a tutte le tre Messe celebrate nel tendone-santuario, sebbene fosse la prima giornata di tregua del maltempo. L’Ottavario infatti, come si diceva, è molto sentito non solo a Nimis, ma anche in tutti i paesi del Comune oltreché nel Rojale e nel Tarcentino. Perpetua, infatti, una bella iniziativa religiosa introdotta dal pievano Beniamino Alessio poco dopo il suo arrivo, negli anni Venti del secolo scorso. Da allora non si è mai interrotta, neanche a causa della guerra o del terremoto, perché riproposta puntualmente da tutti i parroci che si sono succeduti. E anche monsignor Rizieri De Tina, a Nimis dal lontano 1978, l’ha sempre rinnovata con entusiasmo nella consapevolezza che l’Ottavario rappresenti il momento religioso più significativo dell’anno liturgico, a parte le solennità di Pasqua e Natale.

L’ingresso del Santuario.


Dicevamo della tradizionale sagra, antichissima, con oltre cinque secoli di storia. Quest’anno anche questa manifestazione molto amata – prima dell’ultima guerra a Udine si organizzavano corse speciali del “tram bianco” fino a Tricesimo per poterla raggiungere – ha purtroppo dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria, per cui il tutto sarà riassunto in una giornata di Festa paesana soltanto l’8 settembre, appunto ricorrenza della Natività della Beata Vergine e festa patronale. “Madone di Setembar”, organizzata dalla rinnovata Pro Nimis, proporrà pranzo e cena dedicati al paese, oltre a giochi per bambini e ginnastica durante il pomeriggio, tra la musica con dj. Quindi, tutto ricondotto all’essenziale, pur di non interrompere una irrinunciabile tradizione del nostro Friuli che ha rallegrato per oltre 500 anni la gente richiamata dalla fede nel Santuario delle Pianelle.

Il tendone luogo di preghiera.

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In copertina, la Chiesa della Madonna delle Pianelle alle porte di Nimis.

 

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