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Nel Festival che esplora a 360 gradi il libro e la narrazione letteraria non può mancare un focus sul racconto, inteso non come arte minore ma come una forma di scrittura che sa emozionare il lettore in un tempo più breve, e merita quindi di essere indagata e (ri)scoperta. Pordenonelegge 2020, in cartellone dal 16 al 20 settembre, lo fa attraverso un percorso curato in sinergia con il Fuis – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, con la partecipazione del Fondo Moravia e di Federintermedia: si parte nella giornata inaugurale del festival, mercoledì 16 settembre nello Spazio Gabelli, alle 11.30, con l’incontro che ci proietterà “Da Moravia ad oggi”, per esplorare i racconti di Alberto Moravia, che hanno ottenuto lo Strega, e che ci invitano a un confronto, letterario e non, fra la Roma di ieri e quella di oggi.
Matteo Bussola
Rossella Milone
In occasione della riedizione dei racconti di Moravia, ripubblicati da Bompiani in edizione speciale a trent’anni dalla scomparsa del grande scrittore – che all’anagrafe era Alberto Pincherle ed era nato a Roma il 28 novembre 1907, città dove anche morì il 26 settembre 1990 -, si confronteranno sul tema Maria Ida Gaeta, direttrice della Casa delle Letterature e ideatrice di “Letterature. Festival internazionale di Roma”, con gli autori Lorenzo Pavolini e Yari Selvetella, coordinati dal direttore artistico di pordenonelegge, Gian Mario Villalta. Venerdì 18 settembre, alle 15 nello Spazio Galvani si prosegue con gli scrittori Francesco Piccolo e Gabriele Pedullà, nella conversazione condotta dallo stesso Villalta. Sempre venerdì, alle 17.30 nell’auditorium della Regione l’indagine si sposterà sul racconto giallo: Il “giallo” in una storia breve, ovvero il succo del thriller oppure una sua diversa spremitura? Questo il filo rosso del confronto fra due autori di riferimento della scrittura noir, Luca Crovi e Alessandro Perissinotto. Il “giallo”, si dice, ha degli ingredienti obbligati, e tra questi l’esigenza di rispettare una trama che concede poche vie di fuga. Se lo spazio per lo sviluppo della trama si accorcia, quali sono le conseguenze? Abbiamo il succo del trhiller o una sua diversa spremitura? O forse la ricerca di un colpevole è la motivazione narrativa più propria del nostro tempo? Dello “scrivere breve” fra la narrazione, il commento e l’invenzione di una pausa dentro il tempo converseranno sabato 19 settembre, alle 21, nell’auditorium Vendramini, gli scrittori Matteo Bussola e Rossella Milone, coordinati da Valentina Berengo. Lo scrivere breve, dunque, come strumento per cogliere il senso di un brivido che attraversa la mente: un gesto, un’immagine, un pensiero, ma anche l’ipotesi improvvisa di un diverso scorrere degli eventi, senza la necessità di un percorso narrativo che si dipana e volge a un esito. Il racconto, dunque, come una pausa dentro il tempo, che non lo può fermare ma coglie la molteplicità degli impulsi che ci pervadono.
Francesco Piccolo
Andrea Segrè
Ancora da un racconto si parte per il nuovo progetto del saggista e agroeconomista Andrea Segrè, “E poi?”, firmato a quattro mani con la ricercatrice Ilaria Pertot. Il racconto, che Edizioni Ambiente pubblicherà in ebook e che sarà presentato in anteprima a pordenonelegge domenica 20 settembre – ore 19, Spazio Gabelli – prende il titolo da una hit di Luciano Ligabue, “A che ora è la fine del mondo?”, e attraverso una duplice azione di crowdforesight – previsione condivisa degli scenari futuri – e di crowdwriting, con finale scritto insieme ai lettori, ci traghetterà a una nuova forma letteraria, la speculative non fiction, un ibrido che permette di raccontare il nostro tempo e la sua evoluzione, fra realtà e previsione. Per immaginare cosa ci aspetta nel futuro del dopo Covid-19, se cambierà qualcosa per i ghiacciai che si sciolgono e le biodiversità che si riducono di giorno in giorno.
Torna “La Gialla”
Torna in libreria “La Gialla”, appuntamento fra i più attesi con la nuova scena poetica italiana. È la collana fondata da Pordenonelegge in veste di editore, impegnato insieme a Lietocolle nella valorizzazione delle voci emergenti della poesia: sono opere che offrono esordi o consolidano voci poetiche già note, riunite in una comune intenzione, che è ancora una volta quella di “dare credito alla poesia”. Tutti i volumi saranno presentati a pordenonelegge 2020, dal 16 al 20 settembre. Info e dettagli pordenonelegge.it. Le 4 nuove pubblicazioni della Gialla sono firmate da talenti della “meglio gioventù’” della poesia italiana e sono tutte disponibili anche in formato ebook sul sito , così come i precedenti volumi pubblicati, in tutto adesso oltre una trentina. Temi e punti di osservazione si intrecciano nelle nuove uscite della Gialla: il quotidiano accadere e la capacità di sorprendersi caratterizzano L’ora zero di Prisca Agustoni, autrice e traduttrice, docente di letteratura italiana e comparata che vive tra la Svizzera e il Brasile. Due mondi all’apparenza distanti e differenti, nei quali comunque medesima sembra la percezione dell’agire nei giorni. Il poeta toscano Luca Bresciani mantiene costante la Linea di galleggiamento in un equilibrio acrobatico fra le differenti esperienze che segnano la vita, La decenza comune del poeta trevigiano Alberto Cellotto si muove con lucidità e ferocia tra le maglie di un’ironia colta, in cui trovano ragione e coerenza le asperità e linee di difesa che si infiltrano nell’ordinario. Le Smarginature proposte dall’autrice napoletana Giorgia Esposito – al suo esordio – fanno riferimento non solo alla “riduzione dei margini”, ma anche all’“espandersi oltre i margini, all’esorbitare”. Una doppia lettura che prospetta l’andare “al di là” e il venire “al di qua” del perimetro delle “umane cose”. Inoltre, per il quinto anno la “Gialla Oro” consacra il nuovo spazio editoriale con autori di grande rilievo nel panorama nazionale e internazionale: Nadia Agustoni, Massimo Bocchiola, Giulio Mozzi, Luisa Pianzola, Giovanna Sicari e Giancarlo Pontiggia.
Il Festival online
Da alcuni giorni, è online il programma di pordenonelegge 2020. Sullo storico sito del festival pordenonelegge.it il programma si potrà sfogliare e scoprire giorno per giorno, dal 16 al 20 settembre, con le novità, le anteprime, le grandi ospitalità internazionali e con gli accorgimenti presi a garanzia della sicurezza e della prevenzione. Meno autori, quindi – oltre 200 – meno incontri – 120, quest’anno – e un numero più ristretto di location in città, ma anche, per la prima volta, un festival diffuso con nuove sedi in provincia: sette Comuni – Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Cordenons, Maniago, Sacile, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo – chiamati ad ospitare grandi autori e grandi incontri, aprendo i loro spazi al pubblico di pordenonelegge, previa la prenotazione per tutti obbligatoria. Con il valore aggiunto di una platea potenzialmente illimitata – quella delle dirette streaming – alla quale si schiuderanno, virtualmente, non solo le location del centro storico di Pordenone, ma anche le suggestioni di una “costellazione” di cittadine racchiuse nel comprensorio provinciale.
«Una calibrata bibliodiversità – spiegano i curatori Gian Mario Villalta, direttore artistico, con Alberto Garlini e Valentina Gasparet – sarà la guida di un cartellone senza tematiche vincolanti: perché da sempre pordenonelegge racconta il mondo, ascolta e riporta le sue voci, traccia percorsi in una realtà a volte sfuggente, con l’idea di fondo che i libri siano il luogo dove il sapere si stratifica e si intreccia. Quest’anno porterà “a domicilio” gli scrittori e i libri attraverso un percorso “a stazioni” nei teatri e negli auditorium della provincia, per alimentare il piacere di ritrovarsi in presenza, a tu per tu con l’autore. Dialoghi di fine estate per alimentare la speranza di un autunno sostenibile: riprendere insieme, ritrovare la sintonia di comunità intorno alle pagine dei libri, può essere un conforto importante per i giorni nei quali serviranno le nostre energie migliori».
«Sarà l’occasione – aggiunge il presidente di Fondazione Pordenonelegge, Giovanni Pavan – per avviare un dialogo con il territorio, attraverso una proposta culturale che si intreccia e compenetra a quella caratterizzante di ogni centro, concretizzando quest’anno in chiave più ampia la ‘missione’ di pordenonelegge come evento catalizzatore di quel turismo culturale che, dati alla mano, si è dimostrato motore prezioso, anche economico, e spina dorsale per le comunità, la regione e il nostro Paese».
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In copertina, lo scrittore Alberto Moravia del quale ricorrono i 30 anni della sua scomparsa.