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di Giuseppe Longo
Lusevera, capoluogo dell’Alta Val Torre, un piccolo “paradiso” ambientale ancora pressoché incontaminato, nel quale le bellezze paesaggistiche non mancano e si sommano con quelle del sottosuolo, regalate dalle Grotte di Villanova che, riaperte dopo il lunghissimo stop imposto da Coronavirus, stanno vivendo un vero e proprio momento di gloria. E sicuramente faranno il “pieno” in questo weekend ferragostano.
Le Grotte di Villanova.
La vallata di Lusevera è però tutta bella e accogliente, tanto che è una delle mete preferite da coloro che amano le escursioni a piedi o in mountain bike. E che, quando rientrano, oggi hanno un’opportunità in più per accontentare lo stomaco, perché da poco è stata riaperta la storica trattoria Stefanutti, la quale si trova a Vedronza, il primo borgo che si incontra salendo da Tarcento, dopo le famose cascate di Crosis cantate da Arturo Zardini – chi ricorda “Chel ajarin de sere…” nel testo di Guido Benedetti? -, dove c’è anche la sede municipale. Poi, ecco la diramazione: la strada principale continua per Pradielis, Musi (dove nasce il torrente Torre) e Uccea – Pian dei Ciclamini, fino al confine di Stato (proseguendo si entra nella bellissima valle dell’Isonzo, ai piedi dei monti Canin e Tricorno, fino all’accogliente centro turistico di Plezzo); per l’altra via, si sale appunto a Lusevera, paese dal quale si può proseguire per Micottis e Monteaperta, oppure attraversando boschi di faggi bellissimiarrivare proprio a Villanova, frazione dalla quale si può raggiungere Chialminis per poi scendere a Ramandolo e a Nimis, oppure prendere la stradina per borgo Vigant e visitare il famoso Abisso che fa parte del sistema carsico del monte Bernadia che ha nelle grotte la sua massima espressione.
Lo storico albergo Stefanutti…
Ma dicevamo di Stefanutti che nei tempi migliori, soprattutto prima del terremoto, rispondeva anche al nome di un albergo rinomato che accoglieva quanti amavano soggiornare nella valle. E le acque cristalline del Torre, che scorrono appena sotto la grande casa, alimentavano l’allevamento di trote che facevano la gioia dei buongustai, i quali salivano numerosi da Tarcento e pure da Udine. Oggi la trattoria, almeno per ora, è specializzata nella cucina della selvaggina e del baccalà, il venerdì. Ma è attrezzata anche per offrire una gustosa pizza, accontentando così la clientela più giovane. La sua riapertura segna un importante motivo di speranza per tutta l’Alta Val Torre che cerca faticosamente di uscire dalla crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria. Un indubbio atto di coraggio da parte del ristoratore che ha voluto scommettere sul futuro di questa bellissima e ospitale zona che ha tutte le carte – anche perché, come dicevamo, si trova sull’importante via internazionale che collega con la vicina Slovenia – per riprendersi e guardare al futuro con un po’ di serenità. Per questo la rinnovata trattoria Stefanutti merita tanti auguri, quelli che sono dovuti a chi oggi in montagna decide di mettersi in gioco.
… e la trattoria tutta rinnovata.
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In copertina, una suggestiva inquadratura di Lusevera, capoluogo dell’Alta Val Torre.