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di Giuseppe Longo

NIMIS – Suor Rosalba ieri sera ha finito di scrivere l’ultimo capitolo del glorioso Asilo infantile di Nimis. Poi, messa giù la penna,  ha chiuso serenamente gli occhi, per sempre. Desiderava tanto concludere i suoi giorni nel paese che ha tanto amato e nel quale ha trascorso larghissima parte della vita. Invece, questo è avvenuto a Casa Gerosa, l’istituto geriatrico di Bassano del Grappa nel quale la religiosa ha trascorso l’ultimo scorcio di un’esistenza quasi centenaria. Aveva infatti festeggiato i 99 anni il 19 gennaio con un folto gruppo di amici di Nimis, alcuni dei quali avevano frequentato la scuola materna quando lei era ancora giovane. E, appunto, sperava ardentemente di poter soffiare sulle cento candeline nel suo paese adottivo, nel quale aveva da pochi anni ricevuto la cittadinanza onoraria. Invece, le cose sono andate diversamente. E ora Nimis la riabbraccerà al suo ritorno: domani, venerdì, dalle 18 il feretro sarà esposto nel salone della scuola materna che la suora ha diretto fino al ritiro, richiesto dall’età avanzata. Mentre sabato, alle 16, le sarà dato l’ultimo saluto in cimitero.

Suor Rosalba è davanti la porta.

Avevo visto suor Rosalba il giorno di San Valentino. Ritornando da Castelfranco Veneto, assieme a mia moglie, avevo deciso di allungare il viaggio per una breve sosta proprio a Bassano. “Spero – aveva detto, salutandoci, con una straordinaria lucidità – di poter festeggiare i cent’anni nella mia Nimis, fra la mia gente. La loro lontananza la vivo con grande tristezza e nostalgia. Spero tanto e prego ogni giorno di poter riabbracciare tutti coloro che conosco, e sono tantissimi. Perché qui mi sento sradicata dalla mia casa, dalla mia terra”. Desideravo tanto infatti poterla abbracciare anch’io, pur in ritardo, come aveva fatto poco meno di un mese prima la ricordata comitiva giunta nella città del famoso ponte sul Brenta assieme al sindaco Gloria Bressani, per iniziativa di Antonella Bozzato e del marito Giordano Berra, che stamattina mi ha dato la triste notizia.

Suor Rosalba Cepparo, questo il suo cognome, era nata il 19 gennaio 1921 a Casarsa della Delizia, ma appena diciottenne era già nell’Asilo infantile istituito una ventina di anni prima da monsignor Beniamino Alessio. A Nimis ha dunque passato la quasi totalità della sua lunga esistenza: vi arrivò infatti nel 1939, ancora prima di prendere i voti, fra le suore di Maria Bambina, alla vigilia dell’ultima guerra, e visse quelle drammatiche vicende, raccontate in un famoso diario dell’allora madre superiora, suor Camilla Bendoni. La religiosa aveva ricordato con me, con sorprendente nitidezza, quelle infauste giornate trascorse con le consorelle (Fiorenza, Pierina, Gabriella, Natalina), “profughe” per paura ogni notte e per mesi a Tarcento, e il dramma che si trovò a vivere anche l’Asilo. Ne avevamo parlato a lungo insieme, ricordando anche la straordinaria figura proprio di monsignor Alessio e del cardinale Ildebrando Antoniutti, che vediamo qui sopra ritratti con suore e bambini nella bellissima fotografia di fine anni Cinquanta che conservo gelosamente nell’album di famiglia. Ma il suo pensiero era andato anche al terremoto del 1976 e alla perdita proprio dell’Asilo, che era un vero vanto del paese, oggi ancora sostituito da una sede prefabbricata del dopo-sisma nella quale proprio suor Rosalba era rimasta a dirigere la benemerita istituzione fino a quando le forze gliel’avevano consentito. E dove era stata molto festeggiata nell’ottobre 2016 in occasione dei 100 anni della scuola materna.
Per me, parlare per oltre un’ora con suor Rosalba, era stato come sfogliare, con interesse ed emozione, un’ampia pagina di storia di Nimis, del quale lei sapeva tutto e se ne ricordava benissimo a dispetto dell’anagrafe. Un paese che ha tanto amato, nutrendo i suoi bambini, perché era sempre stata responsabile della cucina, e per il quale ha speso la vita, a parte i pochi anni che l’avevano vista operare a Udine, in una situazione molto delicata e impegnativa, alla Casa dell’Immacolata. E ora, proprio alla soglia dei cent’anni, è calata la sera anche sulla lunga giornata di Rosalba Cepparo. E con lei, come dicevo all’inizio, si chiude una importante pagina di storia non solo dell’Asilo, ma anche dell’intero paese: era infatti l’ultima suora della scuola materna. Nimis le deve riconoscenza.

L’Asilo demolito dopo il sisma.

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In copertina, suor Rosalba a Bassano in una delle sue ultime immagini.

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